In Ecuador sarà festa nazionale. Successe già nel 1996, quando ai Giochi del Centenario, ad Atlanta, Jefferson Perez vinse il primo e finora unico oro nella 50 km di marcia. Ieri un altro trionfo: sul traguardo della prova di ciclismo su strada alle pendici del Fuji, nel circuito dove per quattro volte si è disputato il Gp del Giappone di F1 ha vinto per distacco Richard Carapaz, trionfatore del Giro del 2019 e uomo di parola. È stata una festa di sport come raramente si vedrà in questa Olimpiade, vista la presenza di un pubblico numeroso, premiato da una corsa vera nella quale l’Italia ha provato a dire la sua con un paio di scatti in salita di Nibali, poi nell’ultima fase con Bettiol ha sfiorato il sogno del podio: ma i crampi hanno fermato il 27enne di Poggibonsi a 20 chilometri dall’arrivo. Colpa di una corsa dura e tiratissima, alla quale Carapaz ha dato lo strappo finale. Aveva garantito che in Giappone avrebbe corso per il podio, e così è stato. Forse non immaginava di finire sul gradino più alto, perchè aveva definito Tadej Pogacar «di un altro pianeta»,invece le parti si sono invertite, e il vincitore dell’ultimo Tour si è preso solo il bronzo, battuto al fotofinish da Wout Van Aert.