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Serie D

Prodigio Dal Bosco. «Al Sona sto bene, squadra forte. Uso i consigli di Maicon»

Luiz Dal Bosco, portiere del Sona
Luiz Dal Bosco, portiere del Sona
Luiz Dal Bosco, portiere del Sona
Luiz Dal Bosco, portiere del Sona

È l’eroe di giornata. Luiz Antonio Dal Bosco Carneiro, 19 anni compiuti lunedì, ha tenuto a galla il Sona con due parate prodigio ai danni della Casatese. E pensare che il portierino brasiliano, alla terza stagione alla corte di Paolo Pradella, non doveva nemmeno scendere in campo. «L’ho saputo solo a mezzogiorno, dopo il pranzo con la squadra. Il mister si è avvicinato e mi ha comunicato che avrei giocato al posto di Carnelos febbricitante».

Non certo un debutto per l’estremo difensore di Santa Catarina, nel sud del Brasile, giunto in Italia e al Sona nel 2016. Per lui trentaquattro presenze. «Sono qui dal primo anno di serie D e posso dire che questa è la formazione in assoluto più forte degli ultimi tre campionati. Purtroppo siamo entrati in un tunnel dove stiamo lentamente uscendo alla ricerca della salvezza anche se in estate si era partiti con ben altri obiettivi», racconta Dal Bosco protagonista di un fine da settimana da incorniciare. Il sabato viene convocato per la Juniores ma anziché in porta, giostra d’attaccante segnando due reti in un partita persa per 7-2 contro il Franciacorta.

«Domenica avevo le gambe dure per il tanto correre ma quando il tecnico Ferrari mi ha chiesto se stavo bene non ho avuto dubbi. Nel primo tempo non ho avuto particolari problemi, a differenza della ripresa. Nello sviluppo della stessa azione sono riuscito a negare la gioia del gol a Quaggio e Videkon. La parata più difficile sulla staffilata del centrocampista con pallone deviato di quel poco per centrare la traversa», continua il portiere brasiliano che divide l’appartamento con Carnelos. «Ovvio entrambi vogliamo giocare ma non c’è rivalità tra di noi. No, non ho mai pensato di chiedere al Sona di essere ceduto per avere più spazio così come non mi pesa giocare meno dell’ultima stagione. In Italia mi trovo molto bene anche se ho nostalgia di casa. Ogni sera mi collego via skype con i miei genitori. Mio fratello più piccolo, Luan di 15 anni, gioca nella squadra locale brasiliana e anche lui sabato ha parato un rigore», continua felice Luiz che ricorda i consigli del suo connazionale e compagno di squadra Maicon. «Quando c’era un tiro dalla bandierina mi diceva: “Abbiamo bisogno di te. Osa le uscite alte“. Una persona umile che non ha mai fatto pesare la sua straordinaria carriera all’Inter con la conquista del Triplete. So che è tornato in Brasile, vive non molto lontano da casa mia», conclude Dal Bosco che tifa Mondiale. «Il mio Brasile ha in porta il grande Alisson ma a mio avviso il portiere più completo è Neuer della Germania».

Stefano Joppi

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