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LA CADUTA

Pietropoli ingoia il rospo «Ridatemi subito la D»

Rimpianti e orgoglio del presidente dell'Ambrosiana «Verificheremo presto le possibilità di ripescaggio Ma se ripartiremo dall'Eccellenza sarà per vincerla»

L'epilogo è stato amaro ma l'obiettivo sarà quello di tornare subito in Serie D. Dopo cinque anni l'Ambrosiana è retrocessa in Eccellenza, sconfitta nel playout di domenica contro il Delta Porto Tolle, che ha chiuso un campionato a fasi alterne, come spiega il presidente Gianluigi Pietropoli. «La nostra stagione è da dividere in due. La prima parte è stata disastrosa, la seconda meravigliosa. La somma delle due componenti però ha dato un risultato negativo». Per un traguardo sfuggito all'ultimo. «Lunedì sera ho rivisto i ragazzi», racconta, «e non mi sono sentito di dire loro che avevano fatto male. Da febbraio a domenica scorsa è stata una cavalcata spettacolare, con tanti risultati di prestigio. ella partita con il Delta, nella ripresa, su 52 minuti, recupero compreso, ne sono stati giocati 22, con tantissime interruzioni per far entrare il loro massaggiatore, senza dimenticare che dei 6' di recupero ne abbiamo giocati solo cinque e mezzo con anche un loro cambio». Una partita che ha deciso una stagione intera, accrescendo il rammarico per non aver fatto qualche punto in più che avrebbe significato salvezza diretta. «I punti dovevamo farli all'andata, quando abbiamo subito dieci sconfitte. Tutte di misura, in partite non impossibili, ma non avremmo dovuto perdere col Cattolica o pareggiare a Spinea. Bastavano queste due vittorie, assolutamente nelle nostre corde, e ci saremmo salvati direttamente. Chiaro che, col senno di poi, tutto è possibile. Abbiamo però dimostrato di essere una squadra di calcio e non un'armata Brancaleone: chi ha visto lo spareggio ha potuto giudicarne la qualità. Reputo però ingiusto che si debbano giocare i playout, così come i playoff. Non è ammissibile che, dopo nove mesi, chi è arrivato davanti debba giocare gli spareggi, con i rischi di possibili combine come accaduto nell'Eccellenza Toscana». Rimane il fatto che è terminata un'annata nella quale ognuno ha comunque responsabilità. «Può darsi che siano anche della società, perché alcune scelte sbagliate in campagna acquisti e gestionali hanno portato ad un pessimo girone di andata». Ora c'è da pensare al futuro. «Al momento aspettiamo di vedere come andranno gli altri playout per capire se ci saranno le condizioni per chiedere il ripescaggio. La prossima stagione le squadre potrebbero diminuire da 166 a 162, quindi ancora meno posti. Lavorare per allestire una squadra di D aspettando la certezza fino al 15 agosto sarebbe complicato». L'obiettivo comunque è di ritornare in categoria. «Attualmente non ci pensiamo anche perché sto ancora deglutendo la tanta amarezza. Spero che tutti abbiano capito che comunque abbiamo fatto uno sforzo per riuscire a salvarci ma ricordiamoci sempre che parliamo di gioco del calcio. Negli anni però abbiamo raggiunto un certo peso quindi, dopo una sconfitta ingiusta, faremo il possibile per vedere se ci saranno i presupposti per il ripescaggio. Se decideremo di fare l'Eccellenza però non sarà per tirare il fiato ma per rivincere subito il campionato e tornare in serie D». .

Marco Hrabar

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