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Punto sulla Prima categoria

Olimpica e Isola Rizza, le outsider che stanno stupendo tutti

Giordano Rossi (Olimpica) col collega Luca Tosi (Real Grezzana)
Giordano Rossi (Olimpica) col collega Luca Tosi (Real Grezzana)
Giordano Rossi (Olimpica) col collega Luca Tosi (Real Grezzana)
Giordano Rossi (Olimpica) col collega Luca Tosi (Real Grezzana)

Equilibri in divenire, due accenni di fuga verso la Promozione, due lotte salvezza con protagonisti quasi designati. Hanno fisionomie sostanzialmente simili i gironi A e B di Prima Categoria. Lo si nota guardando le due classifiche e analizzando il trend delle principali protagoniste. Sembrano disegnate da un autore di gialli. Va avanti una, tac ecco quell’altra. Perde una squadra e subito va ko l’altra nel girone adiacente. Insomma un cammino parallelo. Due outsider al comando, centro classifica livellato tra sottili differenze, una zona rossa accomunata dal distacco creatosi con la pancia della classifica.

Filo rosso

In primis, un parametro fa notizia. C’è un filo rosso ad accomunare le corse al primato: lo stravolgimento del pronostico. Nè l’Olimpica Dossobuono capolista nell’A, nè l’Isola Rizza capolista nel B erano date tra le favoritissime d’inizio stagione. Partivano con buone credenziali, non come battistrada annunciate. Chiunque si sia prodotto in pronostici ha dovuto ricredersi. Ora l’Olimpica ha sei punti di vantaggio sul Quaderni secondo, che ha una partita da recuperare; l’Isola Rizza ha portato a sette le lunghezze dal Nogara, battuto 2-1 domenica scorsa in quel di Tezze. Sono differenti i percorsi delle due capoliste. Il risultato attuale nasce in tutte e due le piazze nel lavoro dei due tecnici, Giordano Rossi, in sella da luglio scorso all’Olimpica Dossobuono, e Claudio Berlini, subentrato a Lucio Merlin a dicembre: senza intoppi il mandato di Rossi, curiosa la curvatura presa da Berlini, dimissionario a novembre in Promozione col Cologna, tecnico della capoclasse oggi. Olimpica e Isola hanno dimostrato nel lungo periodo maturità calcistica, capacità di adattamento e intraprendenza, pur su diversi piani. L’importante è adattarsi, come l’uomo ha fatto dai suoi primi vagiti, contorniato da belve feroci e ambienti ostili. L’Olimpica ha un gioco fluido e due bocche da fuoco in emersione: Olioso e Ferrari, dodici e undici gol a testa, ventitre totali, più della metà di quelli segnati dall’intera squadra. L’Isola Rizza è più associabile ad una cooperativa del gol: spicca Visentini con dieci reti, il secondo marcatore, a quota sei, è Tieni, un difensore. Dati simbolici di una squadra scafata e chirurgica.

Spaccatura

In entrambi i raggruppamenti c’è una spaccatura evidente nella zona rossa: nel girone A il Lazise quint’ultimo con 24 punti è a meno sei dall’Alpo Lepanto, la prima squadra che lo precede, tranquillo a 30. Quanto al girone B il Bonavigo ed il Bovolone, appaiati al quintultimo posto con 20 punti, distano dieci lunghezze dalla Pro Sambo, decima e ormai praticamente salva. Dura la vita per le neopromosse dalla Seconda: nell’A Calmasino e Borgo San Pancrazio sono in zona play-out, come Zevio e Locara nel B. La lotta salvezza non dovrebbe avere stravolgimenti: sarà affare delle ultime cinque della classe, senza un risucchio di pericolanti dalla pancia della classifica. Più aperta nel B, infine, la lotta per un posto nei play-off: con sette punti da recuperare, il margine è ampio ma limabile fino ai 33 punti del Valdalpone dai 40 del Tezze oggi quinto. Nel raggruppamento A il Consolini dovrà cercare di non far scappare a più di sei punti il Quaderni secondo, condizione che vedrebbe il Quaderni direttamente vincitore del play off del girone. 

Riccardo Perandini

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