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i funerali nel duomo di soave

Porte aperte per Mirco: una folla commossa per l'ultimo saluto al mister Dalle Ave

Monsignor Verzè nell'omelia: «Umile e al servizio degli altri per far vincere la squadra»
I funerali di Mirco Dalle Ave (Pecora)
I funerali di Mirco Dalle Ave (Pecora)
Funerali Dalle Ave (Pecora)

Porte aperte per Mirco: solo così questa mattina, 18 marzo, il Duomo di San Lorenzo, a Soave, ha potuto in qualche modo contenere l'abbraccio di centinaia di persone ritrovatesi per salutare l'ultima volta Mirco Dalle Ave.

Un ragazzo cresciuto a pane e pallone Mirco, prima in campo da giocatore poi da tecnico in moltissime società veronesi: si è spento a 50 anni, prematuramente strappato dalla malattia ai suoi ragazzi, quelli delle scuole calcio e quelli della scuola media Marcazzan di San Giovanni Ilarione e della Cerato di Vestenanova dei quali era l'insegnante di ginnastica.

È andato via troppo presto dalle braccia di mamma Idalia e papà Lino, quei due genitori che coi suoi fratelli Loris e Manuel sono stati sempre un tutt'uno con Mirco e la sua passione diventata mestiere con l'impronta marcata dell'educatore.

Un abbraccio bianco e azzurro, come i colori del San Giovanni Ilarione (la società che gli aveva affidato il timone del settore giovanile) quello che l'ha atteso in chiesa e che l'ha vegliato con giocatori di tutte le età assiepati sull'altare di destra ed in chiesa: ne ha preso per mano tantissimi nella sua breve ma intensa vita e stamattina sono stati i suoi ragazzi, accompagnando il feretro all'entrata e all'uscita, a ripetere questo affettuoso gesto.

«Il campo sportivo è stato il terreno della missione di Mirco in questo mondo, una missione di educazione e testimonianza con i giovani», le parole di Monsignor Luigi Verzè al quale il parroco, Monsignor Giuseppe Andriolo, ha affidato l'omelia della messa concelebrata da cinque sacerdoti. Parole piene di emozione, sentimento, affetto, riconoscenza ma anche speranza «perché Mirco ha sempre amato Dio e si è sempre fidato di lui».

Esemplare, nella sua umiltà, gentilezza, generosità e dedizione, «una meraviglia di vita con tutte le caratteristiche della santità, quella dei grandi campioni che riescono a mantenersi umili e si mettono al servizio degli altri per far vincere la squadra».

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Paola Dalli Cani

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