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L'intervista

Sergio Pellissier: «Clivense, i conti sono ok. Derby a noi. A loro la serie C»

«Era giusto a dicembre tagliare costi inutili vista la posizione in classifica della squadra finita lontana dalla vetta»
Da bomber a presidente Sergio Pellissier, faro della Clivense
Da bomber a presidente Sergio Pellissier, faro della Clivense
Da bomber a presidente Sergio Pellissier, faro della Clivense
Da bomber a presidente Sergio Pellissier, faro della Clivense

Tempo di derby. A distanza di cinque mesi ritorna in serie D la sfida tra il Caldiero e la Clivense, un vero e proprio crocevia per il destino dei due sodalizi. I termali, in andata sconfitti per 2-1, devono assolutamente vincere per coltivare i sogni di promozione in Lega Pro, i biancoblù rimanere imbattuti per non rientrare nel tunnel dei playout.

Chi di certo si aspettava in estate un cammino diverso è il presidente della Clivense Sergio Pellissier che cosi inquadra la gara in programma domenica. «Il derby ha sempre il suo particolare fascino ma purtroppo non siamo noi a giocare per la promozione. In avvio di stagione nessuna delle due società pensava di trovarsi in questa situazione di classifica. Alla loro gioia fa da contraltare la nostra delusione».

Presidente, cos’è successo?
Il Caldiero di certo ha dimostrato sul campo il grande lavoro della società nel programmare e costruire una squadra competitiva con un budget molto al di sotto di altre squadre. Forse non si aspettavano di essere cosi avanti ma questo dicono i risultati. Noi, pur avendo investito molto e trovato giocatori forti per ogni reparto abbiamo commesso una caterva di errori perdendo gare assurde dopo aver dominato. Mi aspettavo di raccogliere più punti ed ero convinto che la squadra fosse competitiva per salire di categoria.

Cosi non è stato.
In dicembre avete sfoltito l’organico e per assurdo ora viaggiate a più cinque rispetto al girone d’andata
Una volta perso il treno per la promozione era necessario ridurre costi e spese e una rosa troppo ampia che ha procurato più di un malumore tra chi magari per scelte tecniche si doveva accomodare in panchina o tribuna. Alcuni giocatori hanno preferito lasciare la barca altri li abbiamo tagliati noi

Si sente tradito?
La parola forse è troppo forte ma sicuramente sono stato deluso da certi comportamenti e atteggiamenti. Ora non è il tempo di esternare. A fine campionato mi toglierò qualche sassolino dalle scarpe.

C’è una salvezza da conquistare
Tutta la concentrazione deve andare al campo e rimango fiducioso alla luce del filotto di risultati utili messi in fila. I ragazzi sono compatti tra loro..

Per ripartire con quali obiettivi?
Con rinnovato entusiasmo e ambizione facendo tesoro dell’esperienza maturata. Questa è una categoria dove conta essere cinici e concreti più che il bel gioco.

La Clivense è una società con i conti a posto?
Eccome! Siamo in regola con tutti i pagamenti. Era giusto a dicembre tagliare costi inutili vista la posizione in classifica lontana dalla vetta

Concorrerete all’asta per l’acquisto del marchio Chievo?
L’obiettivo è quello e faremo il possibile per farci trovare pronti e per capire qual è il costo. A livello affettivo per me non ha prezzo e sarebbe giusto che il marchio andasse a chi ha veramente amato quella maglia.

Chi vincerà il derby?
Spero la Clivense. Al Caldiero il campionato. Il presidente Berti è un mio caro amico e gli auguro il massimo

Stefano Joppi

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