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Serie D

Nuovo colpo di scena: il Chievo-Sona chiede di tornare a chiamarsi solo Sona

Finisce 2-2 il test col Carpi: in rete anche il fantasista svizzero Girma Pradella: «Chiesto di tornare indietro dopo il richiamo degli avvocati»

Si alza lentamente, molto lentamente, il sipario sul Chievo-Sona. Nome nuovo ma società, al momento, uguale a quella che ha caratterizzato i primi due anni in serie D.

La compagine del presidente Paolo Pradella si allena regolarmente al Bottagisio Center, quartiere generale del Chievo di Campedelli, ma dei “mussi volanti” non ha nulla, al momento, nel suo dna. Inutile provare chiedere lumi su quella che saranno gli sviluppi dirigenziali a chi al momento guida il timone, cioè la vecchia dirigenza. Non c’è risposta. Troppa la paura di una frase, di una parola fuori dal contesto del burocratese e dalla decisioni dei tribunali prese e in itinere che aleggiano attorno al Chievo di Campedelli. La tanto sbandierata fusione non è mai decollata.

 

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Al momento c’è solo una operazione di vernissage sul nome che con acrobazie degne di buoni filosofi non significa l’unione di due società del recente passato: Chievo e Sona appunto. Anzi. Proprio per non incorrere in passi falsi il massimo dirigente Paolo Pradella svela una imminente prossima mossa. «In seguito al richiamo degli avvocati del tribunale di Verona curatori del fallimento della Ac Chievo Verona faremo richiesta alla Covisod che ci aveva autorizzato all’utilizzo del nome Chievo-Sona di ritornare all’origine e di chiamarci nuovamente solo Sona. Un iter che penso però abbia bisogno di tempi tecnici», afferma e chiude Pradella.

In attesa degli eventi rimane da raccontare di un Chievo-Sona che sabato ha svolto a Carpi, la sua prima amichevole stagionale con l’ambiziosa compagine emiliana. Al Cabassi, davanti a 200 persone, è finita il parità (2-2) con la formazione veronese allenata da Nicola Zanini, che nel primo tempo ha sciorinato già un buon calcio. Della vecchia guardia sul rettangolo verde si sono mossi il capitano Pietro Gecchele, nell’undici nella ripresa, l’estremo difensore Carnelos, i due esterni difensivi Sylla e Pavan e il ritrovato centrocampista Girma, fermo nell’ultima parte della scorsa stagione per pubalgia. E proprio il fantasista svizzero ha aperto le marcature con il team scaligero che ha raddoppiato, sempre nel primo tempo, su autorete di Calanca. Nella ripresa la doppietta di Sabattini ha consentito al Carpi di chiudere la sfida in parità (2-2). «È stato un allenamento congiunto molto proficuo e reso piacevole anche grazie alla squisita ospitalità del Carpi con tanto di terzo tempo», sostiene il direttore sportivo Gabriel Maule soddisfatto per l’inserimento dei tanti volti nuovi nella rosa rossoblù. «Non abbiamo ancora ultimato l’organico anche perché stiamo seguendo l’evoluzione del calciomercato e siamo pronti ad intervenire ancora in più settori del campo per allestire una compagine in grado di giocarsela a pari contro tutti». Di certo Maule ha già piazzato colpi importanti come l’ingaggio del trequartista Federico Varano, classe ’95, nell’ultimo campionato con la maglia del San Giuliano City, promosso in Lega Pro, e precedentemente anche a Arezzo, Pistoiese e Mantova. Dalla Luparense ha seguito il tecnico Zanini l’esperta mezzala Andrea Boron mentre dal vivaio del Genoa è giunto il classe 2004 Ciro Esposito, centrale difensivo. Nella difesa a tre schierata a Carpi anche George Petdji proveniente dal Belluno mentre in mediana si è esibito Abdou Diakhate, classe ’98 già capitano della Primavera della Fiorentina con compagno di squadra Federico Chiesa. Buone indicazioni sanche da Ben Khalek, un classe 2002 nell’ultimo campionato in forza al Gravina. •.

Stefano Joppi

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