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Prima categoria

Andrea, tripletta a 16 all'esordio da titolare. «Ma quello che conta è che è un ragazzo d'oro»

Hat-trick per il giovane del Valpolicella contro l'Alpo
Andrea Caleffi del Valpolicella
Andrea Caleffi del Valpolicella
Andrea Caleffi del Valpolicella
Andrea Caleffi del Valpolicella

Esordire da titolare in prima squadra e realizzare una tripletta. Un sogno proibito, che ha sfiorato i pensieri più folli di chiunque abbia indossato un paio di scarpe da calcio e che, in quel giorno fatidico della prima, la crudele realtà del campo ha sempre, inesorabilmente, sbriciolato. 
Ma questo non vale per tutti. Perché, la scorsa domenica, tra la schiera di giovani sognatori che insegue instancabilmente il pallone ogni weekend, uno ce l’ha fatta. 
Col valore aggiunto dell’età e in una categoria, la Prima, non proprio morbida. 

 

 

Hat-trick all'esordio

Il suo nome è Andrea Caleffi, attaccante classe 2007 del Valpolicella, che, nel roboante 6-1 in casa dell’Alpo, ha siglato tre reti al debutto col numero nove. 
Prima la spizzata da rapace e il destro al volo incrociato per ribaltare il vantaggio iniziale degli avversari, poi il tocco morbido a scavalcare il portiere per il mortifero 4-1 a inizio ripresa: una tripletta non casuale, soprattutto quando, a sedici anni appena compiuti, ti chiamano a sostituire il bomber indiscusso della squadra e l’emozione può riservarti qualche tiro mancino. «Sapevo di giocare, visto l’infortunio di Matteo Tommasi, ma non immaginavo potesse andare così bene. All’inizio non ero neanche sicuro di reggere la categoria, poi però, ispirandomi alle giocate dello stesso Tommasi e supportato dai miei compagni, sono riuscito a segnare tre bei gol», commenta un soddisfatto Caleffi, che, in realtà, di salti di categoria era già un esperto. 

 

La storia di Andrea

A inizio stagione il balzo dagli allievi ai juniores regionali, poi a gennaio la salita in prima squadra, con il debutto ufficiale il 28 gennaio, due giorni dopo il suo sedicesimo compleanno. 
Un percorso di crescita rapido e naturale, che, nonostante l’umiltà di un ragazzo con i colori del Valpolicella addosso sin dall’infanzia, non vuole conoscere limiti: l’idolo, del resto, è un certo Cristiano Ronaldo. «Sogno la Serie A. Se arrivasse qualche proposta da squadre più blasonate ci farei un pensierino». 
L’ambizione del giovane Caleffi è tangibile: provini con Hellas, Genoa e Spezia in attesa di riscontro, uno andato a buon fine con la Virtus. 
Ma poi tutto è saltato: «I miei giudicavano eccessiva la distanza da casa nostra a San Pietro» e gli studi al liceo scientifico Levi non sono da sottovalutare. 

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Per il momento dunque, mentre la testa scruta panorami gloriosi, i piedi di bomber Caleffi restano ben saldi a terra. 
E a questo contribuisce anche lo staff tecnico del Valpo: «Il mister, a fine partita, si è complimentato per la tripletta, ma subito dopo mi ha fatto riflettere sugli errori che ho commesso. Sono fortunato ad averlo». 
E il Valpo, dal canto suo, è fortunato ad avere Caleffi, come dichiara il direttore sportivo Nicola Righetti: «Andrea è un ragazzo d’oro. Oltre che per la tripletta e le doti fisiche, voglio segnalarlo per le qualità umane: il mese scorso è stato premiato in Comune per il fair play a livello giovanile. Non è un caso che società professionistiche si siano interessate, vediamo che succederà il prossimo anno». 
E allora ai posteri l’ardua sentenza: di certo, una tripletta all’esordio da titolare non passa inosservata. 

Gregorio Maroso

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