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WithU, sogno... possibile «Si è visto, non molliamo»

I tifosi della WithU Verona Volley. Il padre di Mozic è dietro al centro col cappellinoLa gioia di Mozic in gara 1 della WithU contro la Lube
I tifosi della WithU Verona Volley. Il padre di Mozic è dietro al centro col cappellinoLa gioia di Mozic in gara 1 della WithU contro la Lube
I tifosi della WithU Verona Volley. Il padre di Mozic è dietro al centro col cappellinoLa gioia di Mozic in gara 1 della WithU contro la Lube
I tifosi della WithU Verona Volley. Il padre di Mozic è dietro al centro col cappellinoLa gioia di Mozic in gara 1 della WithU contro la Lube

Buona la prima, anzi buonissima. Radostin Stoytchev non poteva sperare in un debutto migliore per la sua squadra. Un successo per 0-3 in gara 1 dei play off, sul parquet dell’Eurosuole contro i campioni d’Italia, può già valere moltissimo, anche sotto il profilo psicologico, per centrare l’obiettivo di una semifinale scudetto che Verona ha più volte sfiorato nella sua storia senza però mai raggiungerla. Certo, la strada per passare il turno è ancora lunga poiché i play off insegnano che ogni gara fa storia a sè e non sempre il fattore campo gioca a proprio favore. La stessa formazione di Lorenzo Blengini, la scorsa stagione, ha vinto il suo terzo scudetto recuperando da 0-2 nella semifinale contro Trento, imponendosi poi in gara 4 in finale su Perugia. Ed è chiaro che Zaytsev e compagni, ben consapevoli che un altro passo falso contro i gialloblù potrebbe complicare non poco la corsa verso la conquista del tricolore, poco ma sicuro che domani sera giocheranno alla morte. Facendo appello a tutte le risorse tecniche, ma anche nervose di cui certamente non difettano vista la grande esperienza internazionale, per pareggiare i conti e poi tornare domenica prossima, a Civitanova, per vendicare la sconfitta interna dell’altra sera. Anche perché, dopo l’eliminazione dalla Champions League ai quarti di finale, lo scotto sarebbe davvero troppo da sopportare. Domenica scorsa a Civitanova, in tribuna, c’era anche il commissario tecnico della nazionale Fefè De Giorgi. «Tipica gara da play off, con grande tensione in ogni momento, tutto sommato abbastanza equilibrata, con una Lube sicuramente più fallosa», ha commentato al termine della vittoria veronese. La formazione marchigiana, ha aggiunto, «è partita avanti ma poi ha commesso qualche errore di troppo consentendo il recupero di una WithU che comunque ha fatto la sua partita cercando di dare il massimo. Classica gara da play off, bella a tratti, nervosa chiaramente, però è la prima. Bisogna abituarsi a ripartire ogni volta, una bella sfida». Ai microfoni dei commentatori di Rai Sport Maurizio Colantoni e Andrea Lucchetta, a fine gara uno dei protagonisti della vittoria di WithU, Rok Mozic, ha tenuto subito a rimarcare come suo padre, seduto sugli spalti tra i tifosi de La Maraia, da giovane avesse giocato proprio contro Lucchetta. «Sono felicissimo che sia venuto fino a Civitanova a vedermi giocare, la vittoria è stato il miglior regalo per la festa del papà». L’attaccante gialloblù e della nazionale slovena ammette che «è stata una partita molto difficile ma siamo molto contenti per questo primo passo che abbiamo fatto. Alla fine, nella pallavolo, a fare la differenza sono i centimetri e magari un punto. Guardiamo i parziali della partita. Ci siamo imposti per 26-24, 31-29 e 26-24 e alla fine è stato un check a fare la differenza. La palla non era ancora caduta per terra per cui l’arbitro ha fischiato invasione a Garcia decretando la nostra vittoria». La squadra scaligera ha patito inizialmente un po' di nervosismo, «ma era comprensibile. Non è semplice giocare la prima gara dei play off, per molti di noi che non abbiamo esperienza di questo tipo di partite, oltretutto sul campo della squadra campione d’Italia». Poi però, conclude Mozic, «una volta messo da parte il nervosismo abbiamo iniziato a giocare bene soprattutto nelle fasi finali dei set e questo significa che siamo una squadra che non molla mai. Vedi nel secondo set: eravamo sotto 20-25 nel secondo set eppure siamo riusciti comunque a spuntarla».•.

Marco Ballini

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