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Verona, Zanotti dà la carica «Siamo giovani senza limiti»

Andrea Zanotti a Civitanova al suo esordio da titolare in Superlega: il 2 febbraio 2020
Andrea Zanotti a Civitanova al suo esordio da titolare in Superlega: il 2 febbraio 2020
Andrea Zanotti a Civitanova al suo esordio da titolare in Superlega: il 2 febbraio 2020
Andrea Zanotti a Civitanova al suo esordio da titolare in Superlega: il 2 febbraio 2020

Per Andrea Zanotti resterà memorabile il debutto in Superlega due stagioni fa a Civitanova contro la Lube campione del mondo. Verona è falcidiata dall’influenza, Rado Stoytchev, in vista dell’importante scontro diretto contro Padova di due giorni dopo, manda in campo un sestetto stravolto: mancano Spirito e Solè, che non sono nemmeno in panchina ma seduti in tribuna stampa e l’allenatore butta nella mischia Kluth al posto di Boyer, Chavers al posto di Muagututia e il giovane centrale Zanotti al posto di capitan Birarelli. La partita è un massacro, il primo set finisce addirittura 25-8 per i padroni di casa, che alla fine si imporranno con un netto 3-0 in poco più di un’ora di gioco. La Lube lascia macerie ma Zanotti si staglia in una giornata altrimenti da dimenticare con una prova superlativa dove si toglie l’enorme soddisfazione di murare niente di meno che due campioni come Juantorena e Simon. Due “monster block“ con cui festeggia il suo esordio da titolare nella massima serie. Dopodiché, per Andrea, uno dei tre veronesi doc della squadra (gli altri sono Donati e Magalini) e quest’anno alla quarta stagione in gialloblù, alla prima con la maglia di Verona Volley, tanta panchina ma anche numerosi ingressi dove ha sempre dato il suo importante contributo. L’impegno in allenamento di sicuro non gli fa difetto, e le sue corse su e giù per i gradoni dell’AgsmForum fino allo sfinimento lo testimoniano. Come sta andando la preparazione, prime impressioni sui nuovi innesti? La preparazione sta andando bene, siamo molto entusiasti e stiamo lavorando tanto, grazie anche al ritiro fatto a Varna siamo arrivati in ottime condizioni. Allora come ti sembra questo sestetto? È un sestetto molto giovane, con tanta voglia di lavorare e che ha tanti margini di miglioramento. Comunque è presto per dare un’opinione anche per il fatto che mancano ancora quattro giocatori, impegnati con le rispettive nazionali. Un reparto centrali interessante, come lo giudichi? Sì, concordo, molto interessante, abbiamo caratteristiche e modi di giocare molto diversi, bisognerà vedere chi si sposerà meglio nel contesto di squadra. Questo si vedrà più avanti, a partire dalle prime amichevoli. Come valuti la tua scorsa stagione, speravi di trovare più spazio? Discreta, ero partito bene nella prima parte mentre nella seconda, verso fine campionato, potevo sicuramente fare meglio. Ho avuto le mie occasioni, alcune sfruttate alcune un po’ meno. Che impatto ha avuto l’arrivo di Rapha sulla squadra? L’arrivo di Rapha ovviamente ha dato un grosso impatto positivo soprattutto per noi che siamo giovani, perché l’esperienza è la cosa che ci manca di più e lui ne ha da vendere, saranno sicuramente utili i suoi consigli. Con Donati e Magalini siete i tre veronesi della squadra, cosa significa per te giocare per il colori della tua città? Come detto già altre volte, vestire la maglia di Verona crescendo dalle giovanili è una sensazione incredibile. Per me un grande orgoglio. Dove potrà arrivare Verona quest’anno? L’obiettivo è sempre quello di vincere una partita dopo l’altra, siamo ragazzi e non ci poniamo limiti. Sono iniziati gli Europei, c’è anche Cortesia, che giocatore è? Su Cortesia non posso dire molto, ci avevo giocato contro alle giovanili, quando era ancora a Treviso, e si vedeva già che era molto promettente, sono molto contento del suo arrivo. Fa un certo effetto non vedere più in azzurro certi pilastri come Juantorena... Sicuramente è strano non vedere quei nomi, però d’altro canto alcuni ragazzi giovani hanno la possibilità di ritagliarsi spazio e di fare un salto di qualità importante. Penso che possa essere vista come un’opportunità per lanciare nuovo talenti. Studi? E se sì cosa? Avevo iniziato economia aziendale poi ho congelato gli studi ma adesso penso di riprendere. Obiettivi personali per il prossimo campionato? I miei obiettivi principali sono due: aiutare la squadra, il qualsiasi modo, tanto in allenamento quanto in campo se sarò chiamato in causa. E continuare a lavorare duramente per migliorarmi e crescere sotto ogni aspetto tecnico. So che la società crede in me e voglio ripagare questa fiducia, per orgoglio personale e anche perché ho l’opportunità di far parte di questo bel gruppo.•.

Marzio Perbellini

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