<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Verona non carbura e Vibo vince facile

Federico Bonami in ricezione, l’unico gialloblù a meritare la sufficienzaEnrico Cester, l’ex della partita, mura un primo tempo di Aidan Zingel
Federico Bonami in ricezione, l’unico gialloblù a meritare la sufficienzaEnrico Cester, l’ex della partita, mura un primo tempo di Aidan Zingel
Federico Bonami in ricezione, l’unico gialloblù a meritare la sufficienzaEnrico Cester, l’ex della partita, mura un primo tempo di Aidan Zingel
Federico Bonami in ricezione, l’unico gialloblù a meritare la sufficienzaEnrico Cester, l’ex della partita, mura un primo tempo di Aidan Zingel

Solo un sussulto, nel terzo set, vinto 16-25. Per il resto è notte quasi fonda: Verona perde le prime due frazioni 25-23 ma dà l’idea di essere assente, sensazione confermata nel quarto set dove, invece di rianimarsi, sprofonda fino al 25-18 finale. Contro Vibo, che è pure senza Rossard, perde 3-1 e torna a casa a mani vuote. L’Nbv è una squadra che con la testa pare avere già chiuso la stagione, per altro non entusiasmante, in campo più per dovere che per convinzione. Domenica ospita Ravenna per la terza partita dei play off per il quinto posto (quelli che mettono in palio un posto per la Challenge cup) e sarà costretta a riscattarsi per non trasformare questa competizione in una insostenibile agonia. Accederanno alle semifinali le prime quattro in graduatoria e i gialloblù, ora fermi a 1 punto, hanno (come annunciato) l’ambizione di arrivare in fondo ma se andranno avanti così di strada ne faranno certamente poca. Serve un cambio di marcia perché sì, ci sta a perdere, soprattutto contro Vibo, che è stata la grande sorpresa della stagione e che ha sfiorato pure le semifinali scudetto, ma non giocando così. La squadra a tratti sembrava smarrita, senza linfa, svuotata, priva di motivazioni e di energia. E dopo la delusione del ko contro Piacenza, dove l’Nbv era stata avanti due set a zero, questa sarebbe dovuta essere un po’ la partita del riscatto. E invece è stato un match da dimenticare. Giornata no per il capitano Kaziyski, alla fine sostituito da Asparuhov, e primi due set da incubo per Jensen, che, prima di offuscarsi nuovamente, ha dato qualche segno di ripresa solo a inizio del terzo set. Per il resto i gialloblù sono stati insufficienti in tutti i fondamentali a parte la ricezione (54%) dove è rimasta a galla grazie soprattutto a Bonami (75%). Verona davvero poco incisiva in fase break con la battuta che non ha fatto assolutamente la differenza. Ma non solo: il muro non ha tenuto e, soprattutto, non hanno inciso attacco e contrattacco, spesso in grande difficoltà anche perché non è stata di sicuro la migliore gara di Spirito, quasi sempre in affanno nella distribuzione, poco preciso e molto prevedibile visto che era quasi sempre orientato a servire Kaziyski. L’entrata di Peslac, nella terza frazione, ha dato l’impressione di cambiare l’inerzia di una sfida che sembrava già segnata. Ma è stato solo un fuoco di paglia perché la Tonno Callipo ha subito ripreso a correre con i vari Defalco, Corrado (al posto di Rossard), Aboubacar a bombardare senza sosta insieme al centrale Chinenyeze, micidiale a muro (4) ma pure al servizio (3) e in doppia cifra con i suoi 14 punti, solo due in meno di Jensen, top scorer per Verona. E poco importa che Vibo, in totale, abbia commesso 40 errori tra battuta, ricezione e attacco, praticamente il doppio dei gialloblù (22), poiché ha comunque sfruttato a pieno le chance che ha avuto, come nei primi due set dove si è imposta con il minimo scarto 25-23. Ora arriva Ravenna al Forum e l’Nbv dovrà tirare fuori l’orgoglio. •

Marzio Perbellini

Suggerimenti