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Verona è irriconoscibile Crolla sul muro di Taranto

Delusione, Radostin Stoytchev dopo la sconfitta a TarantoRok Mozic contro il muro della Gioiella Prisma Taranto di Aimone Alletti e Tommaso StefaniVerona Volley festeggia un puntoAnton Qafarena in attacco cerca di eludere il muro di Fabrizio Gironi
Delusione, Radostin Stoytchev dopo la sconfitta a TarantoRok Mozic contro il muro della Gioiella Prisma Taranto di Aimone Alletti e Tommaso StefaniVerona Volley festeggia un puntoAnton Qafarena in attacco cerca di eludere il muro di Fabrizio Gironi
Delusione, Radostin Stoytchev dopo la sconfitta a TarantoRok Mozic contro il muro della Gioiella Prisma Taranto di Aimone Alletti e Tommaso StefaniVerona Volley festeggia un puntoAnton Qafarena in attacco cerca di eludere il muro di Fabrizio Gironi
Delusione, Radostin Stoytchev dopo la sconfitta a TarantoRok Mozic contro il muro della Gioiella Prisma Taranto di Aimone Alletti e Tommaso StefaniVerona Volley festeggia un puntoAnton Qafarena in attacco cerca di eludere il muro di Fabrizio Gironi

Verona torna in campo dopo quasi tre settimane di stop per il covid e rimedia una brutta legnata. È un ko che fa male: a Taranto, in uno scontro diretto per la salvezza, subisce un pesante 3-0 e viene pure scavalcata in classifica. La Prisma sale al nono posto con 15 punti, Verona, che ha un partita in più rispetto ai pugliesi, scivola al terzultimo posto ferma a quota 13. Di sicuro i gialloblù pagano la pausa forzata perché sono irriconoscibili rispetto alle gare con Monza, Piacenza e Trento. Una controfigura della squadra che fece impazzire il Forum nelle battaglie vinte al tie break contro l’Itas e la Gas Sales. Al PalaMazzola si presenta con la stessa formazione, con Rapha al palleggio e Magalini in banda, ma la sostanza è totalmente diversa. Taranto, invece, lascia in panchina sia Sabbi sia Randazzo e schiera al loro posto Stefani e Gironi. Una mossa vincente di Di Pinto considerato che a fine gara, l’opposto e lo schiacciatore risulteranno tra i migliori in campo assieme al regista Falaschi e, soprattutto, alla coppia di centrali, Alletti e Di Martino, devastanti a muro e in attacco. Si capisce subito che c’è da soffrire, la squadra di Stoytchev è troppo altalenante per prendere in mano le redini del gioco. Nonostante una grande reazione nel primo set: sotto 16-11 prima e 20-15 poi, grazie anche a tre ace di fila di Mozic, aggancia sul 22-22 sprecando però tutto nel finale pagando carissima una pessima ricezione di Magalini che regala agli avversari lo slash vincente dell’1-0 a Stefani. Mentre nella seconda frazione, Verona, avanti 5-10, si accartoccia, lasciando rientrare in partita Taranto che, come nel primo set, chiude i conti al primo match ball, 25-23 e ancora con Stefani, stavolta murando Mozic. Una mazzata che i gialloblù pagano anche a livello psicologico. Perché invece di reagire, come ad esempio avevano fatto con Trento, si sgretolano. Nel terzo set crollano in modo verticale subendo tra l’altro ben 8 muri (14 in totale) con l’ex Alletti scatenato. E l’entrata a più riprese di Asparuhov per Magalini (quindi di Zanotti per Aguenier) come l’ingresso, forse tardivo, di Jensen per Qafarena non sortiscono alcun effetto. Ora pochi giorni per recuperare prima di affrontare, sabato, Padova al Forum.•.

Marzio Perbellini

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