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Ricezione rafforzata Ecco come la Lube ha «beffato» Verona

Simone Anzani con Aleksandar Nikolov, il grande protagonista di gara treBruno Bagnoli, direttore tecnico settore giovanile di Verona VolleyL’esultanza di Rok MozicIl time out Radostin Stoytchev all’Eurosuole parla alla squadra durante un time out
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Il giorno dopo il ko in gara tre dei quarti di finale play off, WithU Verona si lecca le ferite. Era arrivata all’Eurosuole con il vento in poppa dopo nove vittorie di fila e, soprattutto, sul 2-0 nella serie al meglio delle cinque partite. Con il primo match ball in mano. Ma, come c’era da aspettarsi, ha trovato un avversario granitico e determinatissimo. Lo si è capito dagli sguardi che si davano i campioni d’Italia nel pre partita, soprattutto Anzani e Zaytsev, intensi e carichissimi. E, come previsto, Civitanova è partita a testa bassa, bombardando al servizio, il fondamentale che ha fatto la differenza e che, al contrario, è mancato ai gialloblù. Oltre al muro, come conseguenza. Il giorno dopo, però, a tenere banco, è stata la variazione tattica messa in atto da Chicco Blengini, allenatore della Lube, con la quale ha puntellato la ricezione e liberato Nikolov in attacco. Basta guardare il tabellino per rendersene conto: Zaytsev, l’opposto, che normalmente in una squadra deve solo attaccare, a referto ha 16 ricezioni con il 38%. Nikolov, lo schiacciatore, che in teoria dovrebbe anche ricevere, solo una. In compenso, ha chiuso il match con 25 punti e l’84% in attacco. Blengini ha disposto la squadra in modo tale da coprire sempre il suo giovane attaccante. Nel grafico a fianco, la posizione dei suoi ragazzi sulla battuta di Verona dalla P1 (palleggiatore in posto uno) alla P6. Nikolov appare esposto solo in P6, per il resto è sempre stato protetto da Zaytsev o da Balaso (si ricorda che i giocatori devono assumere una precisa posizione in campo rispetto ai compagni e che ruota in senso antiorario man mano che si succedono i servizi prendendo come riferimento il palleggiatore). A Verona è mancato dunque il bersaglio preferito per incrinare il cambio palla di Civitanova. Ovviamente, ha inciso anche una prestazione in battuta molto al di sotto delle sue possibilità. E infatti, nel terzo set, quando Keita ha finalmente cominciato a bombardarela musica è cambiata. Ma oramai era troppo tardi. «La variazione tattica della Lube», dice Bruno Bagnoli, storico allenatore della Marmi Lanza (per restare in tema, indimenticabile la serie play off contro la Sisley del fratello Daniele nella stagione 2004-2005) e oggi direttore tecnico del settore giovanile di Verona Volley, «ha di sicuro messo in difficoltà WithU. Civitanova con Nikolov e Yant in ricezione è una formazione un po’ squilibrata perché soffre troppo la palla salto flottante non valorizzando di conseguenza un palleggiatore straordinario come De Cecco. Con questo stratagemma», prosegue, «facendo ricevere Zaytsev cinque rotazioni su sei al posto di Nikolov è stata data la possibilità al martello bulgaro di attaccare e battere senza preoccupazioni. Un giocatore giovane che viene continuamente bersagliato al servizio poi inevitabilmente ne risente anche in attacco o quando serve. Ma», prosegue Bagnoli, «c’è anche un altro aspetto: Zaytsev usato come opposto puro è un po’ sprecato. Perché è il giocatore più completo che ha la Lube e non dimentichiamo che nel 2018 a Perugia vinse lo scudetto come schiacciatore in diagonale con Russell e con De Cecco al palleggio». Bagnoli, poi, sottolinea che quanto fatto da Blenigni è una soluzione anche abbastanza semplice da adottare nel volley di alo livello. «Anzi», dice, «trovo strano che l’abbia adottata solo dopo due sconfitte. Evidentemente, arrivati a questo punto, considerata la situazione in ricezione, è stata decisa questa mossa perché era fondamentale vincere. E la Lube se lo può permettere perché Zaytsev sa ricevere». •.

Marzio Perbellini

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