<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Pubblico, ripartenza difficile Palazzetti pieni solo al 32%

Radostin Stoytchev al palazzetto nel match contro Perugia FOTOEXPRESSVerona Volley saluta il pubblico alla fine della partita con Perugia Fotoexpress
Radostin Stoytchev al palazzetto nel match contro Perugia FOTOEXPRESSVerona Volley saluta il pubblico alla fine della partita con Perugia Fotoexpress
Radostin Stoytchev al palazzetto nel match contro Perugia FOTOEXPRESSVerona Volley saluta il pubblico alla fine della partita con Perugia Fotoexpress
Radostin Stoytchev al palazzetto nel match contro Perugia FOTOEXPRESSVerona Volley saluta il pubblico alla fine della partita con Perugia Fotoexpress

Vince l’incertezza. O la paura. Il timore del covid la fa ancora da padrone. Questa almeno è la sensazione che si ricava considerando l’affluenza del pubblico nei palazzetti dopo le prime due giornate di Superlega. Di sicuro i club hanno avuto problemi organizzativi con le campagne abbonamenti visto che il via libera al 60% nei palazzetti è arrivato solo qualche giorno prima dell’inizio della stagione ma per adesso pare che gli amanti della pallavolo non siano ancora pronti per affrontare le partite dal vivo. Per ora, con la sola eccezione di Perugia all’esordio in casa contro Cisterna al 59%, in nessun impianto ci si è minimamente avvicinati alla soglia consentita del 60%. Al PalaBarton, che avrebbe potuto ospitare 2280 persone (60% di 3800), per l’esordio erano in 2003 sugli spalti, un numero che si staglia su tutti gli altri analizzando i dati del pubblico nei palazzetti e ricavati dai tabellini pubblicati nel sito della Superlega. A Verona, per esempio, al debutto al Forum proprio con la Sir, una sfida di cartello che in epoche non tanto lontane segnava sempre il tutto esaurito, su una capienza consentita di 3120 persone, in tribuna erano in 1231, cioè il 24% del totale, cioè di 5200. Vero che il match era in diretta su Rai Sport, però ci si aspettava di certo un po’ più di affluenza. Era andata un po’ meglio a Trento proprio contro i gialloblù di Stoytchev nel primo match alla Blm Arena: 1420 presenti su 2400 a disposizione, cioè il 35,5% (complessivo). Orario e giorno però un po’ infelici: 20.30 del martedì sera. All’ Arena di Monza, poi, tra i brianzoli e Modena, sono accorsi in 1550 su 2400 (39% del totale). Mentre alla Kioene Arena, contro i campioni della Lube, erano in 1486 su 2350 (38%). E nel derby del sud, tra Taranto e Vibo, al PalaMazzola, in 730 su 2100. E al PalaBanca di Piacenza per il derby dell’Emilia Romagna con Ravenna c’erano 771 persone su 2220 (20% di 3800). Aspettando di vedere cosa farà Modena domenica all’esordio PalaPanini contro Vibo (ha riposato lo scorso turno dopo l’inizio a Monza), il big match all’Eurosuole tra Lube e Piacenza ha registrato 1586 supporter su un totale consentito di 2400 persone, vale a dire il 40% del totale. E Milano, al PalaLido, nel derby contro Monza, ha raccolto l’adesione di 1479 tifosi su 3180 ingressi a disposizione. A Vibo erano in 924 per Trento (su 1883); al Pala De Andrè di Ravenna in 950 su 1992 per la sfida con Taranto. E a Cisterna in 679 su 1800 per l’incontro con la Padova. Numeri che, se viene fatta la media, dicono che complessivamente i palazzetti sono stati riempiti solo al 32%, quindi appena poco più della metà di quello che prevede la legge. Evidentemente pesa la paura del virus e ci vorrà un po’ di tempo per ritornare a vedere gli spalti gremiti. La sperano di certo i club che hanno nel pubblico una delle voci di entrata più importanti oltre al fatto che incidono sugli sponsor.•.

Marzio Perbellini

Suggerimenti