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Black out Nbv, Piacenza rimonta e vince

Giulio Magalini in attacco, un avvio di gara molto buono il suo, poi si spegne un po’Il muro di Verona cerca di contenere Georg Grozer, il grande mattatore dell’incontro con  i suoi 32 punti
Giulio Magalini in attacco, un avvio di gara molto buono il suo, poi si spegne un po’Il muro di Verona cerca di contenere Georg Grozer, il grande mattatore dell’incontro con i suoi 32 punti
Giulio Magalini in attacco, un avvio di gara molto buono il suo, poi si spegne un po’Il muro di Verona cerca di contenere Georg Grozer, il grande mattatore dell’incontro con  i suoi 32 punti
Giulio Magalini in attacco, un avvio di gara molto buono il suo, poi si spegne un po’Il muro di Verona cerca di contenere Georg Grozer, il grande mattatore dell’incontro con i suoi 32 punti

Verona illude: prima sorprende e poi delude. L’Nbv perde contro Piacenza il primo incontro dei play off per il quinto posto al tie break dopo essere stata avanti 2-0. Guadagna 1 punto ma forse ne spreca tre. L’Nbv al PalaBanca è stata una squadra double face, tanto bella e determinata nelle prime due frazioni, quanto opaca e remissiva nelle tre successive. Brillante, effervescente, pungente nei primi due set. Imprecisa, prevedibile, fallosa negli ultimi tre. I gialloblù sono arrivati al tie break che parevano le brutte copie dei giocatori in campo in avvio di gara. Jensen, soprattutto, partito a bomba con il 60% in attacco, ha incamerato via, via una serie di errori diretti che lo hanno fatto sparire dagli schemi di gioco rendendo le alzate di Spirito oltremodo prevedibili visto che da metà del terzo set in poi si è ostinato a servire ripetutamente, a volte in modo eccessivo, quasi sempre e solo il capitano Kaziyski. Che, a onor del vero, pareva anche essere l’unico in grado di mettere giù palloni dopo che pure Magalini, che era partito in gran carriera, si era spento. A proposito di Magalini, il giovane schiacciatore, assieme a Zingel, come annunciato alla vigilia, sono state le due sorprese in casa Verona. Giulio in campo per Jaeschke (l’americano entrato per poco e senza incidere nel finale) mentre Zingel ha sostituito Caneschi prima di lasciare il centro della rete a quest’ultimo nel quinto set e vestire i panni del bomber al posto di Jensen, oramai completamente fuori giri e messo in panchina. Mosse che comunque non hanno cambiato le sorti di una partita che da metà del terzo set in poi ha cambiato il suo corso. E a cambiarlo sono stati il servizio e, soprattutto, il secondo palleggiatore Izzo buttato dentro da Bernardi al posto di Baranowicz. Il regista ha subito inciso sulla frazione in battuta, invertendo immediatamente l’inerzia di un set che aveva visto Verona partire a bomba (1-5). Il palleggiatore, cambiando gioco, ha mandato poi in confusione i gialloblù che hanno perso progressivamente non solo terreno ma anche fiducia. La Gas Sales è quindi salita in cattedra, grazie anche alla buona gara di Antonov, in particolare modo dai nove metri, a Clevenot, decisivo nei momenti caldi, a Polo, cresciuto in modo esponenziale e, soprattutto, a Grozer. L’opposto tedesco è stato un’autentica macchina da guerra, implacabile. Con i suoi 32 punti e il 57% in attacco è stato sicuramente il migliore in campo anche se il premio Mvp alla fine è stato assegnato a Izzo, meritevole di aver impresso la svolta vincente al match. Verona ora dovrà recuperare in fretta energie, soprattutto mentali, perché mercoledì sarà chiamata a un’altra gara durissima. Sarà infatti a Vibo Valentia per affrontare la grande rivelazione del campionato, uscita dai quarti di finale play off dopo un’autentica battaglia contro Monza, l’altra sorpresa della stagione. Una trasferta lunga e impegnativa prima di ricevere in casa domenica Ravenna. •

Marzio Perbellini

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