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Sleddog

Lisa, la ragazza che parla con gli husky, campionessa dello «sleddog»

Una slitta e tanti sogni. Bonato è arrivata seconda alla Grande Odyssée sulle Alpi francesi

«Gli husky? Creano dipendenza». Parola di Lisa Bonato, reduce dal prestigioso secondo posto alla “Grande Odyssée-Trofeo Royal Canin” svoltasi nelle Alpi francesi. Quasi una piccola odissea, invece, questa chiacchierata, complici i numerosi impegni della musher di Zanè, ma ormai da tempo stabilitasi sull’Altopiano (a Canove di Roana), fresca di laurea magistrale con 110 in scienze delle professioni sanitarie tecniche diagnostiche. «Lavoro come tecnico di laboratorio all’ospedale di Asiago, un segno del destino visto che qui il territorio offre tante possibilità per soddisfare la mia passione». 

Il primo cane di Lisa Bonato: Shadow

Lo sleddog, appunto. Un’attività tutta da raccontare, che richiede impegno e che regala emozioni e soddisfazioni. Ma com’è iniziata questa avventura? Per capirlo è necessario fare qualche passo indietro nel tempo. «Ho sempre amato gli animali - racconta Bonato - i cani in particolare. Da piccola non giocavo con le bambole, ma con i tre meticci di casa. Guardavo e riguardavo “Balto” e “Zanna Bianca”, il mio desiderio era avere un husky, andavo costantemente in pressing sui miei genitori. E a 14 anni mi dissero “o il motorino o il cane”. E così arrivò Shadow; insieme siamo andati ovunque».

Cinque titoli italiani di bikejoring e un argento europeo

E poi… «Un husky tira l’altro. Nel 2013 Margot e due anni più tardi Iron, con cui avviene la svolta partecipando alle prime competizioni, anche di bikejoring (5 titoli italiani, 2 Coppa Italia e un argento europeo nel palmares), la declinazione su terra in sella a una bici dello sleddog. Ora siamo a quota nove, due però non gareggiano più per sopraggiunti limiti d’età. In futuro ne arriveranno altri, ma nessuno andrà via. Staranno con me fino alla fine». 
Il resto è quotidianità, scandita da qualche sacrificio per far quadrare tutto, anche economicamente («mi autofinanzio, la passione non ha prezzo; poi se qualcuno vuole sostenermi...»), e un amore incondizionato verso i compagni di scorribande in mezzo alla natura che esplode ad ogni sua parola. «Non è semplice, ma il senso di pace quando sono con loro è davvero appagante. Se entri in sintonia è fatta! L’husky caratterialmente ti rapisce, mi ritrovo in loro: testardi, orgogliosi, tenaci, spiriti liberi».

Gli husky si allenano dalle tre alle cinque volte a settimana

Quanto tempo dedica allo sleddog? «In piena stagione, come ora, si va dai tre ai cinque allenamenti a settimana, anche in notturna, da 20 a 40 km. Stiamo fuori almeno 3 ore; mentre nei mesi con temperature sopra i 15° si esce solo a camminare». 
E poi c’è il resto, a partire dall’alimentazione. «Sono un po’ fissata. Niente crocchette. I pasti sono vari e comunque li preparo io: a base di carne (100 kg durano tre settimane), pesce, frutta e verdura e poi integratori naturali. Sicuramente mangiano meglio di me (e ride)! Certo, richiede più tempo, ma vedo che gli animali stanno bene e anche in gara hanno una resa migliore».

L'argento alla Grande Odyssée

Come alla Grande Odyssée. «Tanta soddisfazione per il secondo posto (nel 2022 fu quarta) e un po’ sorpresa dal loro rendimento. Gli altri concorrenti avevano cani fisicamente più forti e, invece, i miei, soprattutto nei tratti in salita, volavano. Una gara suggestiva, con il bivacco a quota 2085 metri che porta con sé un’inevitabile notte insonne, ma che regala emozioni uniche, inclusa un’alba spettacolare». 

Perché, alla fine, per Lisa l’agonismo è solo l’ultimo aspetto dell’esperienza. Cosa c’è in agenda? «A febbraio il Mondiale sprint e media distanza a Vermiglio e la Nockberge long trail in Austria (80 chilometri); a marzo la Lekkarod in Francia (120 km). Per il 2024 vorrei regalarmi un mese di allenamenti e la Polardistans in Svezia, un altro mondo per questa disciplina. E tra i sogni partecipare alla Finnmarkslopet, oltre 600 km di magia». 

Stefano Angonese

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