Commossa Sara Simeoni ha presentato alla Feltrinelli di via Quattro Spade il libro «Una vita in alto», scritto a quattro mani con il giornalista della Rai Marco Franzelli.
«Quando Sara è felice, si commuove», così la racconta Franzelli, e infatti gli occhi diventano lucidi. È felice perché incrocia gli sguardi di numerosi amici, a dimostrare che «i legami restano». Fra il pubblico Erminio Azzaro il marito allenatore che più volte, fra un aneddoto e l’altro, entra in pista.
Restano vivi i ricordi di quel ‘78 quando a Brescia saltò 2.01, record mondiale. Era il 4 agosto e proprio quel giorno un giornale uscì nell’edizione pomeridiana con un’intervista di Marco Franzelli allora giornalista in erba. Coincidenza baciata dal risultato, Sara fa il record del mondo di salto in alto e la fama di Franzelli decolla. Poi il risultato più bello, l’oro ai Giochi di Mosca 1980. Un libro pieno di emozioni, una vita in alto come quell’uccellino che ricorre nei suoi sogni. «Tra gli alti dei miei salti e i bassi di qualche sconforto ho imparato che la vita si può riaccendere in qualsiasi momento, anche alla soglia dei 70 anni conservando lo spirito dei 20».