Francesca Dambruoso può essere considerata la pioniera italiana di Obstacle Course Race, una disciplina importata dagli Usa nel 2014 e che ha visto nascere due anni dopo Fiso, la federazione internazionale di corsa a ostacoli.
Impresa
Al Mondiale di Genk dello scorso weekend, prima edizione, la fisiatra veronese alle soglie dei 40 anni è salita sul gradino più alto del podio nella distanza dei 100 metri categoria M40, sbaragliando le 30 concorrenti.
Sul campo belga hanno gareggiato in 3 mila di 40 nazioni diverse, a conferma di una disciplina emergente; la delegazione italiana contava di 203 azzurri, fra questi Francesca e la sorella gemella Elisabetta, cantante lirica e insegnante. Tre le distanze con ostacoli vari, 100 metri, 3 chilometri e 15 chilometri.
Pioggia di medaglie
In questa disciplina velocissima, dove ogni presa può portare ad un errore o a una caduta, l’Italia ha conquistato otto medaglie, e fra le due d’oro spicca quello di Francesca Dambruoso, successo che l’ha vista migliorare l’argento conquistato nella medesima distanza e categoria ai precedenti europei.
A concludere i 100 metri arrampicandosi su ostacoli ravvicinati di diversa altezza e inclinazioni in un percorso simile a quello dell’addestramento militare, ha impiegato 46” (il suo personale è di 45”). Agilità, equilibrio, forza, resistenza, brachiazione sono le qualità richieste nella disciplina entrata nel Pentathlon Moderno perché dopo le Olimpiadi di Parigi 2024 andrà a sostituire l’equitazione. Non a caso la rassegna iridata si è svolta in contemporanea ai Mondiali Junior di Pentathlon 2023 a Druskininkai, in Lituania, dove i giovani pentatleti si sono potuti cimentare nella nuova disciplina.
Le origini
Come l’ha scoperta Francesca, e come ha coinvolto la sorella Elisabetta? «Nel 2019 seguendo l’invito di un'amica a provare una InfernoRun. Sono un’ex centometrista, il crossfit mi aveva stancata, ho scoperto il Mantova Ocr Park, e l’Obstacle Course Race mi è entrata nel dna, poi ho contagiato mia sorella Elisabetta che ha iniziato un anno e mezzo fa riuscendo a qualificarsi al mondiale dove ha gareggiato fino ai quarti di finale», racconta entusiasta Francesca.
Da un paio di stagioni gestisce il parco mantovano che è il campo di allenamento agonistico, è vicepresidente della Fiocr, la federazione italiana con a capo Mauro Leoni che organizza annualmente nel mese di giugno Exporun di 3 km, e quando smetterà di gareggiare è candidata ad essere la figura federale di riferimento.
Dolce gioia
Intanto si gode l’oro, e la gara condivisa con la gemella. «Sono felicissima del mio traguardo, di aver gareggiato con Elisabetta bravissima nella sua prima gara internazionale, e con gli atleti che si allenano da noi e che arrivano da Verona, Modena e dalle altre città vicine». Ma il bello forse deve ancora venire.