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Intervista alla velocista

Gloria Hooper verso Parigi: «Ai Giochi senza ansia, sono più matura. Verona? Mi manca»

Miglior tempo ai Campionati indoor di Ancona. «È tempo di pensare a Europei e Mondiali, le Olimpiadi sono la logica conseguenza»
Gloria Hooper ai Campionati assoluti di Ancona (foto Instagram)
Gloria Hooper ai Campionati assoluti di Ancona (foto Instagram)
Gloria Hooper ai Campionati assoluti di Ancona (foto Instagram)
Gloria Hooper ai Campionati assoluti di Ancona (foto Instagram)

Non c’è tre senza quattro. Gloria Hooper affila le armi in vista in vista delle Olimpiadi di Parigi 2024. L’obiettivo dichiarato è esserci. Un lavoro iniziato a Tokyo nel 2021, «perchè una Olimpiade non la si prepara con qualche settimana di allenamenti ma intraprendendo un lungo percorso che va oltre la pista», rivela la diretta interessata, il cui cordone ombelicale è rimasto saldamente attaccato a Verona nonostante la scelta di trasferirsi a Liverpool, dove vive e si allena da due anni.

Intanto nel weekend scorso è arrivato un titolo, il primo stagionale, nei Campionati italiani indoor di Ancona: vice campionessa nei 60 metri condito dal miglior tempo. Un ottimo punto di partenza in vista dei prossimi impegni: «Sicuramente», conferma. «Sono molto contenta di come sono andate le cose ai campionati italiani Indoor. Era la mia terza uscita stagionale, la condizione è già soddisfacente. Merito del lavoro che porto avanti da un po’ di tempo con i miei allenatori. Mi sento bene, quanto basta per approcciarsi ai prossimi impegni con grande fiducia».

 

Impegni dalla posta in palio importante, soprattutto in chiave olimpica.

Europei e Mondiali di staffetta daranno le risposte che aspetto da tempo. Saranno questi, inutile girarci tanto attorno, i due eventi clou della mia stagione. Le Olimpiadi rappresenteranno una logica conseguenza. Ogni cosa a suo tempo. Adesso è tempo di pensare agli europei di atletica. Li disputeremo in casa, a Roma, un motivo in più per fare bene. Le motivazioni sono già ai massimi livelli. Saranno anticipati dai mondiali di staffetta a maggio. Tra maggio e giugno passerà il treno per Parigi.

 

Cosa rappresenta, per lei che è già una... veterana, la partecipazione a una Olimpiade?

Questa sarà la mia quarta. Manca ancora qualcosa per ottenere il pass ma sono estremamente fiduciosa. Le Olimpiadi sono un evento a parte, il sogno per ogni atleta. Ne ho fatte tre (Londra, Rio, Tokyo), l’appuntamento di Parigi lo vivrei in maniera diversa.

 

Ovvero?

In questi anni ho assunto la giusta consapevolezza dei miei mezzi. Sono più matura, sicura di me stessa. La tensione finalmente può lasciare spazio ad altre sensazioni piacevoli che nelle prime esperienze sono magari un po’ mancate. Se guardo indietro a quello che ho fatto non posso che essere contenta ed al tempo stesso orgogliosa del mio cammino. Ma non è questo il momento dei bilanci, anzi.

 

Ambizioni, prospettive?

Certo. Di fronte ci sono nuove ed avvincenti sfide che vogliono affrontare da protagonista.

 

Nel frattempo da qualche anno vive nel Regno Unito, a Liverpool. Come si trova?

Mi trovo molto bene ma Verona mi manca. Per certi versi Liverpool e Verona si assomigliano. La vita non è caotica, non parliamo di metropoli dominate dalla confusione. Sono città grandi ma a misura d’uomo. Oggi sono qui, domani non so. Non è ancora giunto il momento di prendere decisioni definitive della mia vita, privata e professionale, anzi. Non escludo un ritorno in Italia in futuro. Di certo non vedo qui il luogo dove trascorrere il resto della mia vita.

 

Nostalgia di casa?

Purtroppo nell’ultimo periodo son riuscita a tornare a Verona sporadicamente. Mi mancano gli amici, spero di poter colmare questo vuoto prima possibile.

Gianluca De Rosa

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