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I rincari energetici

Hellas e caro bollette: «Costi triplicati per lo stadio». Ipotesi partite solo diurne

Cifre triplicate rispetto al 2020-2021. Gioè: «Energie rinnovabili? Possono aiutare ma servono interventi strutturali»
La curva dell'Hellas e la direttrice generale Simona Gioè
La curva dell'Hellas e la direttrice generale Simona Gioè
La curva dell'Hellas e la direttrice generale Simona Gioè
La curva dell'Hellas e la direttrice generale Simona Gioè

Un gigante che succhia energia. Lo stadio Bentegodi resta il teatro dei sogni dei tifosi veronesi. Luogo di culto pagano e di celebrazioni. Spesso illuminato a festa. E, di questi tempi, più che mai, a preoccupare è il flusso di energia. Non la carica umana. Ma quella artificiale. Il caro bollette tocca tutti, mette paura, porta a riflessioni necessarie. Punti interrogativi sui quali anche l’Hellas Verona deve portare la sua analisi di contenimento costi. Novanta minuti di passione, dunque, dentro ad un evento che prevede un uso di energia prolungato che va molto al di là delle ore occupate dal singolo evento, oggi possono costare molto di più. Tema sul quale dibattere con Simona Gioè, direttore generale dell’Hellas Verona. Il caro bollette mette addosso agitazione e comprensibile frustrazione.

Gioè, il caro bollette spaventa anche il Verona?

«Sì, spaventa il Verona come tutte le società sportive, le aziende e i singoli cittadini».

Avete già avuto modo di percepire quale è stato l’aumento in bolletta per il consumo di acqua, luce e gas?

«Sì, e ovviamente non è stata una verifica leggera. Stiamo parlando del doppio rispetto all’anno scorso».

Può circostanziarci quale potrebbe essere l’aumento annuale nella proiezione di costo per l’utilizzo di energia necessaria per far “vivere il Bentegodi?

«I numeri parlano chiaro. L’anno scorso abbiamo pagato circa 450 mila euro, mentre quest’anno ci approcciamo a pagare circa 900 mila euro. Se poi spostiamo il confronto alla stagione 2020/’21, l’incremento dei costi è più che triplicato».

E’ possibile lavorare ad una sorta di piano di contenimento costi?

«La Lega Serie A ha dato alcune nuove disposizioni per quanto riguarda la gestione degli impianti di illuminazione (accensione dei riflettori 90’ prima l’inizio della gara ndr), che dovrebbero consentire un piccolo risparmio».

Le energie rinnovabili possono avere incidenza nel limitare i costi?

«Sì, certamente. Le energie rinnovabili possono avere un’incidenza positiva nell’abbattimento dei costi, ma è chiaro che ci dovrebbero essere una serie di interventi sugli impianti dello stadio. A questo punto di vista, subiamo il fatto di giocare in un impianto obsoleto».

 

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Esiste una “dispersione energetica” all’interno della struttura sulla quale potreste intervenire?

«Certo che esiste, purtroppo. Il punto è che sulla gestione degli impianti e quindi la manutenzione straordinaria non interveniamo direttamente sullo stadio. Si tratta di interventi di competenza del Comune, in quanto proprietario dell’impianto».

Avete avuto modo di iniziare un confronto con la nuova amministrazione?

«Sì, abbiamo iniziato a dialogare ma il tema come si può immaginare non è di semplice soluzione, e soprattutto non ha tempistiche brevi».

La Lega di C propone gare esclusivamente diurne per limitare i costi energetica. Può essere iniziativa percorribile?

Onestamente mi sembra difficile, ma ci rifaremo a quello che sarà la decisione della Lega Serie A e di tutti i presidenti delle società che la compongono».

 

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Simone Antolini

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