Elia Viviani attende l’esito di una risonanza per «capire se sia il caso di partecipare, a fine settimana, alla trasferta di Milton, in Canada, per la terza prova di Nations Cup».
L’olimpionico, dopo la caduta alla Parigi-Roubaix, il trasporto in autoambulanza all’ospedale e una serie di accertamenti, esce rinfrancato dall’esito, nella serata di domenica, è rientrato a Monaco, dove ieri si è sottoposto «ad altri accertamenti perché vogliamo essere sicuri che tutto sia perfettamente a posto».
Elia conferma: «Ho preso una gran botta nella parte bassa della schiena e sull’anca sinistra e pensavo proprio di essermi rotto. Invece, i raggi fatti ospedale hanno dato tutti esito negativo».
L’atleta della Ineos Granadiers conferma di «aver ricevuto una gran botta in testa tanto che il casco è esploso, ma si vede che ha fatto il suo perché alla testa non ho niente».
Dopo gli ultimi accertamenti e la risonanza, Viviani è intenzionato «a salire in bici per poi decidere se partire per il Canada o meno». Elia era giunto a Compiegne, alla partenza della “Roubaix”, alla serata della vigilia, direttamente da Grenchen «dove ho vissuto un’ottima giornata in vista della Coppa del mondo», vincendo in coppia con Michele Scartezzini la madison e piazzandosi alle spalle dell’amico nella corsa a punti.
Poi ha corso la “classica delle pietre, durata solo 37 chilometri. Elia fa presente: «A Grenchen e alla Roubaix, ho corso spendendo tante energie perché volevo fare quella giusta fatica e a che punto ero e sono come condizione. Ero rimasto contento e sarebbe importante per me essere in Canada».
Se non dovesse affrontare la trasferta di Milton (partenza oggi, gare da venerdì a domenica), Elia dovrebbe rientrare su strada al Giro di Romandia e, intanto, effettuare qualche seduta in pista.