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la promessa

De Cassan, chiamatelo «prof»: «Tutto cominciò davanti alla tv»

di Renzo Puliero
Ormai prossimo per lui l’ingaggio nell’Eolo Kometa: «Vidi vincere Evans nel 2011 e decisi che anch’io potevo provare»
Davide De Cassan durante una delle corse che l’hanno visto protagonista
Davide De Cassan durante una delle corse che l’hanno visto protagonista
Davide De Cassan durante una delle corse che l’hanno visto protagonista
Davide De Cassan durante una delle corse che l’hanno visto protagonista

L’esordio tra i prof è fissato per il 30 settembre al Giro dell’Emilia, cui seguiranno il Giro del Veneto (11 ottobre) 4 la Veneto Classic (15 ottobre): Davide De Cassan, 21 anni, correrà da stagista con l’Eolo Kometa, la Professional che fa riferimento a Ivan Basso e Alberto Contador. Ma il diesse Stefano Zanatta (figlio dell’indimenticato Remigio, diesse negli anni d’oro del Gs Quarella) ha già dichiarato che per il 2024 «prenderemo De Cassan, che è un profilo interessante, ma dovrà crescere».

Davide può solo dire: «Non nascondo che siamo vicini come testimonia lo stage e ringrazio per l’opportunità ricevuta». Insomma, manca solo l’ufficialità per il gran salto di uno dei più promettenti Under veronesi.

La nascita di una passione

Agonista «dal primo anno tra gli esordienti con la Bike Store Costermano, scelta perché era la società più vicina a noi che, allora, abitavamo a Castelletto di Brenzone», poi alla Gaiga e, da junior, all’Ausonia per passare da Under al Team Cycling Friuli, De Cassan fa presente che «in famiglia nessuno aveva la passione per il ciclismo», che l’ha coinvolto, invece, «quando alla prima corsa seguita in televisione, la Tirreno-Adriatico del 2011, ho visto vincere Cadel Evans».

«Da allora mi sono detto: ci provo», ricorda Davide che ammette di «aver sempre avuto, sin da piccolo, il piacere della competizione». Il suo «punto di riferimento, allora, era Peter Sagan anche se ha caratteristiche ben diverse dalle mie, che sono, soprattutto, quelle di scalatore».

Nato a Riva del Garda, da sette anni vive a Cavaion, si è diplomato al liceo scientifico Calabrese-Levi di San Floriano e sta «studiando all’università di Verona al corso di laurea in Economia e commercio».

Dalla passione a un mestiere

Intanto, per lui, si sta chiudendo la prima parte della carriera «con l’obiettivo di fare bene al Giro del Friuli e nelle corse che mi rimangono tra gli Under» e se ne apre una seconda, quella che trasforma la passione per la bici e il ciclismo in un mestiere «al quale», confida, «sotto sotto ho sempre pensato». «Sempre, però», precisa, «senza dare troppo peso a questa mia speranza, o obiettivo, concentrato solo sul fare bene nella corsa che mi attendeva, ponendomi un obiettivo alla volta, senza guardare troppo in avanti».

Davide De Cassan ha vinto la prima volta alla seconda stagione da esordiente «a Settimo di Pescantina, circuito in zona industriale, ero dentro la fuga giusta, vittoria allo sprint». «Quella che mi ha fatto più piacere vincere», riferisce, «è stata la cronoscalata di Cerro, organizzata dalla mia ex squadra, la Gaiga, quando ero al secondo anno da junior: ce l’ho fatta dopo tre secondi posti consecutivi».

Da scalatore, Davide ricorda «l’emozione provata quando, da junior, sono andato ad allenarmi con la squadra su Stelvio e Gavia, ma sono tante le salite che porto nel cuore».

Affrontarle da prof, sarà tutta un’altra cosa «ed è chiaro che debba crescere sotto ogni aspetto». «Cercherò», dice, «di apprendere più che potrò da persone più esperte e più brave di me. Non direi di essere preoccupato di quello che troverò di là, se veramente ci sarò. Anzi, non vedo l’ora: mi pongo solo l’obiettivo di dare il massimo. Spero che basti. Alla fine, l’importante è dare tutto quanto si ha».

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