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Mondiali

Choc Argentina, l'Arabia Saudita ribalta Messi

Mondiali, Argentina sconfitta dall'Arabia Saudita
Mondiali, Argentina sconfitta dall'Arabia Saudita
Mondiali, Argentina sconfitta dall'Arabia Saudita
Mondiali, Argentina sconfitta dall'Arabia Saudita

L’Argentina stecca clamorosamente il debutto mondiale e va incontro a una delle maggiori umiliazioni della sua lunga storia nella coppa iridata. L’Arabia Saudita è tutt’altra cosa rispetto agli inconsistenti Qatar e Iran e, con una gara aggressiva ma anche tecnica, ribalta il vantaggio iniziale di Messi mandando in estasi i tifosi dei Falchi Verdi in tribuna. Costernazione e choc tra gli argentini che lasciano all’Italia di Mancini il record di 37 risultati utili consecutivi.

Festa inattesa in Qatar per i sauditi, proprio loro che per anni sono stati schierati tra i Paesi arabi nemici di Doha. Succede l’imprevedibile a Lusail, nella mattinata del Qatar. Scaloni prende sottogamba gli avversari schierando una formazione super offensiva con Papu Gomez, Messi e Di Maria, tre artisti che curano poco la copertura, alle spalle di Lautaro. Il rigore iniziale di Messi illude i sudamericani, come i tre gol annullati per fuorigioco millimetrico che fanno pensare ai vincitori della Coppa America che il raddoppio sarà inevitabile.

Ma i sauditi, che attuano un fuorigioco spregiudicato ma chirurgico, contrastano bene la maggior tecnica avversaria, anche con entrate aggressive che lo sloveno Vincit tollera esageratamente. Ma la vittoria dell’Arabia è meritata perchè Renard, il ct francese, vincitore della Coppa d’Africa con Zambia e Costa d’Avorio, ha dato un’impostazione accorta. La differenza la fanno anche la condizione fisica e la fame di successi.

Appannati i campioni dell’Albiceleste. Romero e Otamendi si fanno precedere troppo spesso, sulle fasce Molina ma soprattutto Tagliafico spingono poco. Paredes e De Paul non tamponano nè rilanciano. Messi cerca di caricare i suoi, ci prova fino alla fine con caparbietà ma viene sempre anticipato. Pochi spunti anche per Lautaro, servito poco e male. Di Maria e Papu Gomez incidono quais nulla nella caporetto argentina. Ora per i sudamericani, cui non basta il solito recupero extralarge (6’+14’), urge resettare la grande delusione per recuperare con Messico e Polonia.

L’Arabia segna due grandi gol con Al Shehri e il migliore dei suoi, Al-Dawsari. Il passaggio del turno non è un’utopia. Ottantamila spettatori festanti fanno ala all’esordio del quinto mondiale di Leo Messi. E la Pulce all’inizio non tradisce le attese: all’8’ Paredes viene trattenuto in area, il var segnala il fallo all’arbitro Vincic che concede al vincitore di 7 palloni d’Oro un rigore. Troppo facile per lui spiazzare il portiere saudita e mettere in apparente discesa l’esordio. L’Argentina è molto sbilanciata in avanti, L’Arabia è abile e spregiudicata nell’attuare un fuorigioco alto che fa venire i brividi ai tifosi in tribuna.

Tre volte infatti l’Argentina raddoppia, al 22’ con Messi, al 28’ e al 35’ con Lautaro, ma c’è sempre un offside millimetrico (il primo dell’interista è di spalla). Lo svolgimento della gara dà morale a un’Arabia bene addestrata dal francese Renard: rocciosa e fallosa nei contrasti, elegante anche se poco concreta nelle ripartenze, ma mostra buone individualità: il capitano Al Faraj (che esce per infortunio), l’eclettico Al Buraikan, i due centrali difensivi sono molto elastici nella chiamata del fuorigioco. La buona impressione si trasforma in uno stravolgimento della partita.

I Falchi Verdi tornano in campo ’mordendo' gli avversari e in 5’ ribaltano il risultato meritatamente. Al 3’ Al Birakan pesca Al Shehri che anticipa Romero e segna il vantaggio. L’Argentina si squaglia, stordita non riesce a reagire. Il giocatore più tecnico dei sauditi, Al-Dawsari, con furore manda in tilt Paredes e De Paul e con uno spettacolare tiro a giro fa impazzire i tifosi. Messi viene contrato magistralmente da Al Tambakti. Scaloni, impietrito, prova un tris di cambi, Alvarez, Fernandez e Lisandro Martinez. Ma l’Argentina sembra in trance e si getta in avanti con scarsa lucidità. Il portiere Al Owais fa miracoli al 18’ su Tagliafico e al 56’ su Alvarez. Al 91’ Alamri salva sulla linea su Alvarez. Paura alla fine per Al Shahrani che esce per un colpo ricevuto alla testa. Il risultato non cambia nel caotico finale: l’Arabia Saudita sogna, l’Argentina vede i fantasmi e rischia una clamorosa eliminazione se non raddrizzerà la rotta.

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