<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
finale-concerto a tre con l’Orchestra di Fondazione Arena

Oxana Shevchenko vince il 10° Concorso pianistico Città di Verona

La kazaka ha sbaragliato la concorrenza della coreana Jeongjin Kim e dell’italiana Giulia Contaldo
La vincitrice Oxana Shevchenko si esibisce al Filarmonico con l'Orchestra di Fondazione Arena
La vincitrice Oxana Shevchenko si esibisce al Filarmonico con l'Orchestra di Fondazione Arena
Le tre finaliste del Vipc al Filarmonico

È la kazaka Oxana Shevchenko, 35 anni, la vincitrice della decima edizione del Verona International Piano Competition (VIPC), il Concorso pianistico Città di Verona. Un’edizione che è stata una grande festa, degna celebrazione del decennale della manifestazione organizzata dalla Associazione Musicale Liszt 2011, che in dieci anni ha richiamato in riva all’Adige oltre 2mila giovani talenti del pianoforte da tutto il mondo. Ma anche una prima assoluta per il Concorso grazie alla possibilità, per i tre migliori talenti, di potersi esibire, nella finalissima, insieme all’Orchestra della Fondazione Arena di Verona: una realtà che nei quasi 110 anni storia ha visto alternarsi sul podio compositori come Pietro Mascagni e Riccardo Zandonai, direttori del calibro di Daniel Oren, Riccardo Muti, Lorin Maazel, Zubin Mehta.

Quasi cento iscritti per l'edizione del decennale

Un’edizione molto partecipata, quella 2022, che dopo gli anni difficili del Covid ha visto 93 iscritti alle selezioni online, giovani con un’età media di 26 anni provenienti da 21 nazioni. Giappone, Corea del Sud, Italia e Russia sono, come da tradizione, le più rappresentate, con alcune new entry come Portogallo, Armenia, Taiwan, Macedonia, Kazakistan e Svezia.

Dopo un’intensa settimana di selezioni in presenza all’auditorium della Gran Guardia, la giuria, composta dai pianisti Roberto Pegoraro (direttore artistico del Città di Verona), Jin Ju, Jean-Marc Luisada, Edoardo Strabbioli, Franz Schottky e Vittorio Bresciani, ha ritenuto che le più meritevoli fossero l’italiana Giulia Contaldo, 27 anni, Jeongjin Kim, 24, della Corea del Sud, e appunto Oxana Shevchenko, del Kazakistan.

Le tre finaliste: da sinistra Shevchenko, Contaldo, Kim
Le tre finaliste: da sinistra Shevchenko, Contaldo, Kim

La finalissima al Filarmonico con l'Orchestra di Fondazione Arena

Le tre giovani si sono dunque esibite ieri pomeriggio nella finale a tre al Filarmonico eseguendo un Concerto per pianoforte, accompagnate dall'Orchestra della Fondazione Arena di Verona diretta da Paolo Spadaro Munitto. Il programma prevedeva per Giulia Contaldo il Klavierkozert Nr.4 Op.58 di L. van Beethoven; Jeongjin Kim ha scelto invece il Klavierkozert Nr.5 Op.73, sempre del compositore tedesco; Oxana Shevchenko si è esibita nel concerto n. op.23 di P. I. Čajkovskij. E la trentacinquenne, alla fine, ha avuto la meglio.

A lei, dunque, è andato il Primo Premio “Città di Verona” di 8mila euro, con la targa del Comune di Verona e un contratto discografico con l’etichetta Fluente Records per la registrazione, pubblicazione e distribuzione di un disco in formato digitale. Secondo premio ex aequo per Contaldo e Kim.

La premiazione della vincitrice
La premiazione della vincitrice

A quest’ultima è andato anche il Premio speciale Enrico Paganuzzi per il miglior interprete di un concerto con orchestra, mentre a Contaldo è andato il Premio speciale per la miglior Sonata classica. Alla vincitrice è stato consegnato anche il Premio Montanari, istituito dal liceo musicale di Verona, mentre il Premio Scaratti per il miglior talento femminile del Concorso è stato condiviso, ex aequo, tra Shevchenko e Contaldo.

Suggerimenti