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Riconoscimento del Varese Film Festival

«Thorn», sangue in Lessinia
Premiati i Last Drop of Blood

Carlo e Francesco Cappiotti nel clip dei Last Drop of Blood
Carlo e Francesco Cappiotti nel clip dei Last Drop of Blood
Clip di The Last Drop of Blood

Una Lessinia misteriosa e maledetta, tra sangue e terrore. È lo scenario di «Thorn», il video del gruppo rock veronese The Last Drop of Blood che accompagna il singolo omonimo, selezionato come clip del mese dal Viff - Varese International Film Festival. E ad agosto il video parteciperà alla rassegna lombarda.

 

Girato a Malga Scrovazze, nell’Alto Squaranto sui Monti Lessini, è ispirato a serie televisive come «Twin Peaks» e «True detective», con l’ombra del Quentin Tarantino di «Hateful eight» e di «Dead man» di Jim Jarmusch, come confessa Francesco Cappiotti, chitarrista dei Last Drop e autore della sceneggiatura assieme alla tastierista Claudia Or Die.

 

«Volevamo ricreare un’atmosfera dark western e una certa luce della Lessinia ci sembrava perfetta. Più che un clip legato a una canzone, abbiamo cercato di realizzare un possibile trailer di una serie tv che non esiste. Nei boschi dell’alta Lessinia, tra quelle malghe e su quei sentieri, sentivamo una energia molto forte. Si respira ancora oggi un’aria antica: non ci sono cavi elettrici che passano, intorno non si vedono segnali della modernità. Tutto è com’era nel 1800».

 

«Thorn» narra una storia di violenza, come accade in certo country rock «fuorilegge», da Johnny Cash a Nick Cave. È western gotico che si materializza, tra fucili, abiti neri e sguardi assassini, in un mini-film in cui brilla il talento visivo del regista e fotografo Nicolò Angeleri, ma anche le capacità attoriali dei componenti dei Last Drop, tutti presenti nel clip: oltre al chitarrista Francesco Cappiotti ci sono suo fratello Carlo Cappiotti (voce), Chris Meggiolaro (basso), Simone Marchioretti (batteria), Andrea Ferigo (chitarra, un inquietante predicatore) e Claudia Or Die (tastiere e sintetizzatori; suo l’urlo che ghiaccia la pelle nel finale). «

 

L’urlo è molto naturale e Claudia ha un’immagine potentissima; ha una marcia in più», spiega Francesco che poi, a proposito del riconoscimento del Viff, si dichiara «ovviamente contento, così come tutti noi, della scelta del Varese Film Festival e non vediamo l’ora di partecipare alla rassegna, il prossimo agosto». E non è finita qui: «Vogliamo che i nostri videoclip raccontino un’unica storia, e che questa storia abbia una vita autonoma, puntata dopo puntata». •

Giulio Brusati

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