Lo spettacolo a Verona non si è fermato nel 2020, nonostante le restrizioni per il Covid: 32 produzioni originali e 60 mila spettatori, tra le presenze dal vivo e le interazioni online nel primo anno della direzione artistica di Carlo Mangolini.
Il Comune di Verona, con 9 produzioni teatrali durante l’estate, 2 videoproduzioni originali e 21 podcast inediti, si è confermato la prima realtà di produzione di spettacoli in città, dal vivo e ora anche sul web. Sono stati 20.750 gli spettatori in sala per le programmazioni del Grande Teatro e dell’Altro Teatro in modalità dal vivo prima del lockdown, 28 mila i contatti registrati con le produzioni sul web e 10 mila i biglietti staccati durante l’estate, unendo al tavolo dell’assessorato alla Cultura le più importanti realtà del Veneto: Teatro Stabile, Circuito Arteven e Fondazione Atlantide. Oltre ad aver messo in rete le compagnie teatrali e aver allacciato nuove relazioni internazionali per il triennio 2022-2024, con Royal Shakespeare Company, Shakespeare’s Globe, ma anche Schaubühne di Berlino, con l’Agenzia Spagnola Artrepublic e con il Turkish State Theaters.
Ad ottobre il Camploy aveva già rialzato il sipario e registrato il tutto esaurito per MacBettu, l’unico spettacolo andato in scena prima della nuova chiusura. Parallelamente è stato acceso lo streaming, in primavera con le pillole del direttore e i consigli teatrali, in inverno con podcast e video su Dante e il Concerto di Natale. Questi ultimi in meno di un mese sono già arrivati a 28 mila spettatori.