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L'intervista

Tananai, il primo album: «In questi brani ci sono le mie notti insonni»

A Bussolengo per presentare «Rave, Eclissi», aperto con il lancio di «Abissale»
Il tour negli instore di Tananai ha fatto tappa a Bussolengo
Il tour negli instore di Tananai ha fatto tappa a Bussolengo
Il tour negli instore di Tananai ha fatto tappa a Bussolengo
Il tour negli instore di Tananai ha fatto tappa a Bussolengo

Maledetto, romantico. Rave, eclissi. Cantautore, produttore. Alberto Cotta Ramusino, al secolo Tananai (era il soprannome che da piccolo gli aveva dato il nonno), ha appena pubblicato il suo primo album «Rave, Eclissi», aperto con il lancio del singolo «Abissale». Quindici tracce - l'unico feat è con Ariete - che raccolgono brani pre e post Sanremo. Perché sì, la storia di Tananai è legata a doppio filo con il palco dell'Ariston, ma in maniera particolare.

Con «Sesso Occasionale» - ultimo in classifica - è arrivato al grande pubblico e canzoni uscite mesi e mesi prima del Festival (vedi «Baby Goddam») sono poi balzate ai vertici delle classifiche. Quelle di Tananai, 27 anni milanese, sono notti insonni, di creazioni, di tormenti e ricerche interiori. In questi giorni Tanai è impegnato negli instore - l'altro giorno era a Bussolengo alle Porte dell'Adige - il tour invece inizierà a maggio 2023.

Tananai, finalmente il primo album. Che momento è?

Sono contentissimo perché per me è la cristallizzazione di questi due, tre anni di vita. E diciamo che ho vissuto parecchio. Gli ultimi dodici mesi credo valgano per i dieci anni precedenti (ride, ndr). Sono felice di essere riuscito ad incastrare questo periodo nell'album.

Rave, Eclissi che tappa è? Un album fra passato, presente e pure futuro?

È tutto legato al presente, nessun rimando al futuro. Io faccio musica principalmente per conoscermi perché, diciamo, non riesco a capirmi al cento per cento. Quindi la musica è un modo per scavare e capire cos'ho dentro in quell'esatto istante. Sono delle riflessioni che ho fatto in questi anni e situazioni che ho vissuto.

Dopo Sanremo cos'è successo? Da lì è iniziato tutto quanto...

Bella domanda. Ma non lo so (ride ancora, ndr). Penso che alla gente sia arrivato il fatto che comunque sono spontaneo, non cercavo di essere quello che alla fine non sono. Al di là di quello sono contento che siano arrivati i pezzi da Baby Baby Goddamn a Sesso Occasionale.

Una frase dell'ultimo singolo, Abissale, è «Ho sofferto come un cane». Ecco, chi e quando si soffre come cani?

Chiunque soffre come un cane per diecimila motivi. In quel brano parlo della sofferenza che ho provato nell'aver fatto soffrire un'altra persona. Penso sia una condizione a cui tutti siamo abituati e di conseguenza va espressa per far capire che nessuno è solo davvero.

Parliamo d'insonnia...la notte porta solo consiglio o è anche fonte d'ispirazione?

Dormo pochissimo, sì. Allora, io sono abbastanza crepuscolare nella composizione e nel fare i brani. Al di là di questo, quando stacco e vado a dormire sono bombardato da pensieri, poi magari tra uno e l'altro arriva anche l'ispirazione e quindi mi rialzo e vado a produrre ancora. La notte la conosco molto bene.

Progetti per i prossimi mesi?

Adesso devo concentrarmi sul disco appena uscito.

Per ora non è in programma nessun concerto a Verona, qualche aneddoto legato alla città invece?

Ho un bel ricordo legato a Verona perché è stato il primo posto in cui ho dormito fuori Milano con la mia attuale ragazza. Ero qui a fare una fashion e lei poi mi ha raggiunto e all'epoca non eravamo neanche insieme. Poi dico l'Arena perché cantare lì è stato strepitoso. Vedere tutta quella gente in un posto magico è stato fantastico. 

Nicolò Vincenzi

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