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IL PERSONAGGIO.

Russel Crowe in Vaticano «Che emozione il Papa»

Insieme al regista Aronofski, twitta l'evento La sala stampa smentisce un incontro privato
L'attore Russel Crowe in attesa in piazza San Pietro
L'attore Russel Crowe in attesa in piazza San Pietro
L'attore Russel Crowe in attesa in piazza San Pietro
L'attore Russel Crowe in attesa in piazza San Pietro

Per Russell Crowe una giornata in Vaticano piena dei suoi compulsivi Twitter. E questo in occasione della benedizione di Papa Francesco che l'attore australiano ha ricevuto all'udienza generale (dove era lontano una decina di metri da Sua Santità, esattamente nel secondo settore). Insomma nessuna udienza privata con il Papa, cosa già smentita martedì dal direttore della Sala stampa vaticana Federico Lombardi. Una presa di distanza che forse nasconde il desiderio del Vaticano di non essere strumentalizzato per il lancio del film Noah di Darren Aronofsky (anche lui ieri a Roma) in cui Crowe interpreta appunto Noè. Un film che rappresenta la vita del profeta e che per questo è stato vietato molti paesi arabi.
«Che privilegio aspettare l'udienza con il Santo Padre»: questo il tweet postato intorno alle 13 dall'attore australiano ancora in attesa di un'udienza con Papa Francesco. Su Twitter, Crowe aggiunge anche una foto di piazza San Pietro. Subito dopo, sempre Russell Crowe, posta su Twitter un'altra foto con la scritta «Backstage in Vaticano»: nell'immagine due guardie svizzere con sullo sfondo il cosiddetto arco delle campane, un passaggio obbligato per chi si reca all'udienza generale.
E ancora, sempre su Twitter, un «Ciao Roma, tutto il mio amore per la tua luce eterna che cresce dal profondo. Grazie Santo Padre per la tua benedizione». Poi due foto-tweet rispettivamente con due sacerdoti e due suore sempre in Piazza del Vaticano.
L'incontro di Russell Crowe con il Papa, comunque, era già stato smentito dal Vaticano: «L'incontro non è mai stato in programma, non ne è mai stata data la disponibilità: quindi non si può dire neanche che sia stato cancellato, semplicemente non è mai stato combinato», aveva detto il direttore padre Federico Lombardi.
Il protagonista del Gladiatore di Ridley Scott, ora alla volta del Brasile, è in giro per il mondo per presentare appunto Noah. Un lungometraggio - che in Italia sarà presentato in anteprima all'apertura del Bif&st di Bari il 5 aprile e arriverà in sala dal 10 con Universal - che non ha mancato di suscitare molte polemiche per la rappresentazione della vita del profeta (destino comune a molti film di argomento religioso come The Passion di Mel Gibson o Le Crociate di Ridley Scott). La proiezione del film è stata infatti vietata in Qatar, Kuwait e Emirati Arabi. E questo per un semplice e antico motivo: il mondo islamico non tollera la rappresentazione di figure sacre in qualsiasi forma d'arte.
Va detto, infine, che l'attore australiano non è affatto cattolico e che anzi nel 2011, sempre con una serie di tweet, aveva sostenuto l'aborto.

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