<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
CAMPLOY

Ritorna la Rivista dei Rava

di Michela Pezzani
Questa sera, a ingresso libero, nel solco di una tradizione durata dal 1955 e al 1984

Quando a Verona si dice rivista, la memoria corre subito ai Rava, il nome collettivo d'arte di una famiglia di eclettici che hanno segnato la storia teatrale della città: i fratelli Sergio (musicista), Renato (autore e critico teatrale), Plinio (scrittore e poeta) al fianco di Luciana (attrice, regista e scrittrice teatrale), Giancarlo (autore teatrale e unico ancora vivente). A riportare in palcoscenico la rivista che i Rava hanno sfoggiato con clamore di pubblico dal 1955 al 1984 al teatro Nuovo, sempre gremito, è oggi, con la sua corposa compagnia Gruppo Renato Simoni, l'attore, regista e autore Maurizio Ravazzin, fratello di Luciana.
Ri-ariva-i Rava, questo il titolo dello spettacolo di stasera al Camploy (alle 20,30, ingresso libero) riporta l'eco della Compagnia Spettacoli Città di Verona (è il nome esteso dello storico gruppo) che per un trentennio ha sempre allietato i mesi di febbraio con la classica Rivista di Carnevale e ha ancora qualcosa da dire agli spettatori del terzo millennio che hanno voglia di ridere e sognare.
«La parodia non ha età», spiega Ravazzin, «e nel nostro revival ripercorriamo gli avvenimenti di 85 anni, dal 1930 ai giorni nostri, anni in cui la Storia, con la esse maiuscola non ci ha fatto mancare nulla in materia di esperienza». In questo ampio lasso di tempo è racchiuso anche l'almanacco del teatro a Verona che Ravazzin ha parzialmente inserito nel suo amarcord che non vuole rendere omaggio soltanto agli artisti avvicendatisi in palcoscenico, ma anche agli spettatori che hanno condiviso e applaudito.
Divisa in due tempi, la scaletta di Ri-ariva i Rava prevede in apertura Le canzoni del Maestro Sergio Ravazzin e a seguire alcuni ricordi di guerra estrapolati dal suo diario di prigionia, e l'esilarante carteggio che egli tenne con il tenore Nino Ederle. La seconda parte della rivista è invece dedicata alle Cronache di don Marzio alias Renato Rava, ovvero 50 anni di storia del teatro amatoriale veronese, per passare poi alle «Poesie di Bambu» scritte da Plinio Ravazzin, «Gli altri Rava» di Luciana Ravazzin e «Collegamenti e ricostruzioni a cura di Maurizio Ravazzin che della sua famiglia porta avanti con impegno e versatilità il nome e l'estro.
La collaborazione musicale è di Giannantonio Mutto e la fisarmonica dal vivo di Giuseppe Zambon. La danza è invece affidata alla compagnia di Sisina Augusta.

Suggerimenti