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DIVA

La Bella Otero il cui seno ispirò l'architetto di Cannes

di Angela Bosetto
La Bella Otero
La Bella Otero
La Bella Otero
La Bella Otero

Chi è stata la prima star femminile del cinema: Mary Pickford o Lillian Gish? Se si considera l'impatto sul pubblico e sulla cultura popolare dell'e-poca la gara è ancora aperta ma, dal punto di vista strettamente cronologico, il titolo non spetta ad alcuna delle due bensì a un'altra interprete, non cinematografica, ma teatrale, molto più conosciuta come ballerina e cortigiana che per le proprie qualità di attrice: la spagnola Agustina Otero Iglesias, meglio nota come Carolina Otero o semplicemente «La Bella Otero», nata povera a Valga il 4 novembre 1868 e spentasi ancor più povera a Nizza, cinquant'anni fa, il 10 aprile 1965. In mezzo alle due date, complice la passione per il gioco d'azzardo, fece in tempo ad accumulare e a scialacquare patrimoni da sogno.
HABITUÉ del Casinò di Monte Carlo e per nulla parsimoniosa, Carolina affermava: «Per quale ragione si dovrebbe venire qui se non per perdere?». Di franchi lei arrivò a perderne otto milioni in una sola sera del 1901. E dire che nel 1891 ne aveva vinti quindici puntando appena dieci luigi.
Come tutte le ragazze cresciute nel disagio (ancora bambina si era trasferita con i familiari a Santiago de Compostela dove iniziò a lavorare come domestica), «La Bella Otero» era animata da grandissima ambizione. Da danzatrice nei cabaret di Barcellona a stella assoluta delle Folies Bergère a Parigi il passo fu breve, così come quello dai salotti esclusivi ai letti degli uomini più potenti dell'epoca: re, principi, banchieri e intellettuali (D'Annunzio incluso).
Carolina era abituata a esibirsi anche negli Usa e in Russia e fu proprio a San Pietroburgo, che Félix Mesguich (operatore dei Fratelli Lumière) la immortalò dal vivo nell'agosto del 1898, mentre ballava sulle note del Grande Valse Brillante di Frédéric Chopin. Quello spezzone ottenne una tale fama che nemmeno il film muto L'autunno dell'amore (1918), l'unico in cui «La Bella Otero» abbia mai recitato, riuscì a eguagliarlo. Del resto lei era già una star molto prima di finire su pellicola.
NONOSTANTE il passaggio cinematografico di Carolina sia stato fulmineo, la sua ombra seduttiva continua a dominare il Festival di Cannes.
Difatti l'architetto Charles Dumas modellò le due cupole dell'InterContinental Carlton (l'hotel simbolo della Croisette, dove alloggiano i divi e si svolgono le feste più esclusive, con un consumo approssimativo di 10.000 bottiglie di champagne, 25 chili di caviale e 800 chili di crostacei in dodici giorni di festival) proprio sui seni della Bella Otero, la cui forma curiosa era così celebre che la scrittrice Colette li aveva definiti «limoni allungati con le punte in sù».
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