<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Dal 19 al 23 marzo

Quei «Vicini di Casa» troppo rumorosi. Amanda Sandrelli ci parla del «suo» aperitivo scottante

di Alessandra Galetto
Da domani, 19 marzo, a venerdì al teatro Nuovo va in scena l'ultimo appuntamento della rassegna Divertiamoci a teatro organizzata dal Teatro Stabile di Verona.
Divertiamoci a Teatro   Una scena di «Vicini di casa» da domani a venerdì al Nuovo
Divertiamoci a Teatro Una scena di «Vicini di casa» da domani a venerdì al Nuovo
Divertiamoci a Teatro   Una scena di «Vicini di casa» da domani a venerdì al Nuovo
Divertiamoci a Teatro Una scena di «Vicini di casa» da domani a venerdì al Nuovo

Un testo che tratta temi «scottanti» senza mai cadere nella banalità e tantomeno nella volgarità. Un testo ricco di ironia e leggerezza che diverte il pubblico ma lo porta anche a riflettere immedesimandosi e partecipando alle avventure dei quattro protagonisti.

Parola di Amanda Sandrelli che domani sera (19 marzo) torna al teatro Nuovo (nel dicembre del 2019 era stata l’applaudita protagonista della «Locandiera» di Goldoni) con «Vicini di casa», ottavo e ultimo appuntamento della rassegna Divertiamoci a teatro organizzata dal Teatro Stabile di Verona.

Da domani a venerdì 22 marzo con inizio alle 21 è dunque in programma lo spettacolo tratto dalla commedia «Sentimental» del regista catalano Cesc Gay nella traduzione e nell’adattamento di Pino Tierno. Ne sono interpreti, insieme ad Amanda Sandrelli, Gigio Alberti, Alessandra Acciai e Alberto Giusta con la regia di Antonio Zavatteri. Lo spettacolo, prodotto da Nido di ragno - CMC Produzioni, da Cardellino srl e dal Teatro Stabile di Verona, si avvale delle scene di Roberto Crea, delle luci di Aldo Mantovani e dei costumi di Francesca Marsella.

Amanda, la vicenda di «Vicini di casa» è centrata su due coppie che si confrontano sul tema della sessualità. Che tipi sono dunque questi quattro protagonisti?
Da una parte c’è la coppia formata da Anna e Giulio (io e Gigio Alberti) che stanno insieme da molti anni, hanno un lavoro, una bambina, qualche interesse ma anche molte frustrazioni. In realtà sono anche una coppia liberale, sono di sinistra, hanno a cuore l’ambiente, insomma, non sono poi così male. Ma qualcosa non va: lui si rifugia spesso in terrazza a guardare le stelle, lei cerca conforto nei manuali di auto aiuto. A scardinare la loro vita ci pensano Laura e Toni, i vicini di casa, che, invitati per un aperitivo da Anna, irrompono nel loro appartamento e nella loro vita. Anna e Giulio sanno poco sul conto dei vicini. Una cosa però è certa: fanno di continuo l’amore, rumorosamente!

Dunque tutto parte dall’invito di Anna: il suo personaggio è in qualche modo «complice» dell’irruzione della diversità e della rivoluzione che ne segue?
Diciamo che Anna, nella coppia, è più aperta, o meglio più curiosa. Giulio considera questi vicini incivili, Anna ha il coraggio di ammettere che, in fondo, invidia la loro vivace vita erotica. Secondo me però (questa è la psicologia di Anna che io ho sentito di costruire) non ha pianificato quello che accadrà, semplicemente vuole invitare i vicini nella speranza che qualcosa accada, un po’ così, per osmosi potremmo dire. Poi fra un bicchiere di vino e una fetta di Pata Negra, Laura e Toni si riveleranno molto più spregiudicati del previsto e Anna e Giulio finiranno per confessare fantasie, vizi e segreti che non avevano mai avuto il coraggio di condividere.

Ma secondo lei Anna e Giulio si amano?
Sono convinta di sì, ma quello che li ha consumati e allontanati è il logorio della quotidianità. Come viene detto nello spettacolo, già è difficile sopportare se stessi, figuriamoci sopportare l’altro che vive con noi. Poi Giulio è più realista e cinico, Anna ha uno sguardo più ingenuo, tanto è vero che fa appello al manuale di auto aiuto.

E lo spettacolo offre poi una chiave per non soccombere al logorio della vita quotidiana?
Diciamo che lascia intendere che, per quanto non sia necessario essere come Laura e Toni, chiudersi non è una soluzione. Perchè la coppia funzioni è necessario insomma provare a sporgersi oltre la zona più rassicurante dell’abitudine e rischiare, perchè la prudenza è importante per i giovani, che ne sono sprovvisti per definizione, ma quando si invecchia è terribile. La seconda parte dello spettacolo diventa così più profonda, perchè escono recriminazioni e rancori e Laura, che è psicologa, vuole dare una mano ad Anna e Giulio, col risultato che anche la coppia «che funziona» si trova coinvolta nel putiferio. Il testo è bello e divertente proprio perchè pieno di sorprese e mai banale.

Lei era stata al teatro Nuovo nel dicembre 2019, proprio prima del lockdown. Che ricordo ha di Verona?
Quella al Nuovo era stata una bellissima esperienza, Verona è una città splendida, dove ho anche dei cari amici. Sono davvero felice di tornare.

Suggerimenti