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Il caso

«Immigrato», la canzone di Zalone divide il web: «Razzista», «No, geniale»

Il caso
Una scena di «Tolo Tolo»
Una scena di «Tolo Tolo»
Tolo Tolo, la canzone di Zalone

La giornata di un italiano alle prese con un «immigrato», tra la «mano nera» che tenta di lavare il parabrezza e quegli spiccioli che rischiano via via di «prosciugare il fatturato», passando per la «sorpresa» finale: «Al mio ritorno/ Ti ritrovo senza permesso nel soggiorno/ Ma mia moglie non è spaventata/ Anzi/ Sembra molto rilassata...».

Checco Zalone ha scelto di lanciare in un modo tutto suo, irriverente e politicamente scorretto, il suo nuovo, attesissimo, film, Tolo Tolo, in uscita il primo gennaio: un singolo, intitolato appunto Immigrato, che mescolando echi di Celentano e Toto Cutugno tocca un nervo scoperto in una società in cui va montando - come ha appena certificato il Censis - una deriva verso l’odio, il razzismo e l’intolleranza nei confronti delle minoranze.

Il videoclip di Immigrato ha fatto immediatamente il giro del web, raccogliendo in 48 ore quasi 2 milioni di visualizzazioni e incassando commenti entusiastici ma anche critiche feroci al re degli incassi del cinema italiano. «Il video’Immigrato di #CheccoZalone è terribile e non fa ridere. C’è poco altro da commentare, nessun bisogno di addentrarsi in analisi di chissà quali sfumature: banale spazzatura per il mercato delle festività», scrive l’associazione di volontariato Baobab.

«Non ho capito se la canzone di Zalone Immigrato è fascista e razzista oppure prende in giro chi lo è. O è entrambe le cose, se possibile. Secondo voi? #CheccoZalone», si legge in un altro tweet. «Forse #CheccoZalone voleva far ridere. Non c’è riuscito, si è solo adeguato ai tempi #immigrato #blob», riflette un altro utente.

Ma c’è anche chi parla di «capolavoro» e chi, come Antonello Piroso, chiosa sempre su Twitter: «Iscrivere d’ufficio # Zalone a un partito/movimento è un esercizio sterile e pure offesivo (per lui). In un colpo solo, irride sovranisti e cultori del #politicamenteCorretto,#Salvini e #Saviano. Non è di dx nè sin.È #oltre».

«Sono molto stupito di queste poche, per fortuna, reazioni al videoclip di Checco Zalone ’Immigratò, da noi prodotto», commenta con l’Ansa Pietro Valsecchi, patron della Taodue. «Per me - e credo di interpretare anche il pensiero di Luca - e quindi per noi, la diversità è sempre stata un valore a tutti i livelli: di pensiero, di origine sociale, di provenienza geografica. La satira vuole prendersi gioco di tutte le certezze, qualunque esse siano, e chi non la capisce, forse non vuole neanche provare a mettersi in discussione. E quando graffia, graffia. Vi aspetto tutti il primo gennaio in sala: evviva Tolo Tolo», conclude. Nè il testo nè le immagini del video - girato in diverse zone di Roma tra le quali il quartiere Bologna, nel caseggiato popolare che è stato set del film di Ettore Scola Una giornata particolare con Marcello Mastroianni e Sofia Loren - sono tratte dal film sul quale vige ancora il massimo riserbo. L’unica sinossi ufficiale recita: «Non compreso da madre patria, Checco trova accoglienza in Africa. Ma una guerra lo costringerà a far ritorno percorrendo la tortuosa rotta dei migranti. Lui, Tolo Tolo, granello di sale in un mondo di cacao».

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