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La ex showgirl

Heather Parisi da Hong Kong: «Seconda quarantena? Qui neanche la prima»

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Heather Parisi
Heather Parisi
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Heather Parisi

I casi di coronavirus di ritorno a Hong Kong? «Ho letto notizie inesatte, forse non si conosce la reale situazione. Ho letto di una riapertura di uffici, negozi e fabbriche, che in realtà nemmeno ci sono. Ma la cosa più clamorosa è che si è parlato di una seconda quarantena: qui a Hong Kong non c’era stata nemmeno la prima quarantena, non siamo mai stati costretti a stare a casa, la scelta è stata esclusivamente volontaria». Lo dice a Rai Radio1, ospite di «Un Giorno da Pecora», Heather Parisi, ballerina e showgirl che vive ad Hong Kong da diversi anni. «Qui ad Hong Kong attualmente ci sono circa 700 casi e 4 morti. Molti confondono la nostra situazione con quella della Cina ma sono totalmente diverse».

 

Eppure ci sono restrizioni da gennaio. «Le scuole, i teatri e i cinema sono chiusi dal 24 gennaio. Però i negozi, i ristoranti e gli uffici non sono mai stati chiusi, è stato solo chiesto se si voleva lavorare da casa, su base volontaria. In questi giorni sono chiuse le saune, i centri sportivi, i parchi giochi, i karaoke, i bar e i pub».

 

A lei pesa stare in casa? «Io adoro stare in casa. Pensate che dopo aver fatto Fantastico 4, mi chiusi in casa per quattro mesi, perché avevo bisogno di recuperare dopo un programma così impegnativo». In Italia, però, si dice che a Hong Kong in questo periodo ci siano dei casi «di ritorno», causati da persone che arrivano da fuori. «Da circa un mese chi arriva a Hong Kong dall’estero viene messo in quarantena con un braccialetto che segnala alla polizia se si esce di casa. E credetemi: ci sono stati molti arresti - ha detto la Parisi - perché la gente esce di casa e va a bere e a fare feste».

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