Max Pezzali canta e il castello di Villafranca, d’incanto, vola indietro nel tempo. Almeno di trent’anni o qualcosa del genere. Immersi tra le mura scaligere l’unica cosa a ricordare che tutto quanto è ancora fisso e ancorato al 2021 è la distesa di cellulari rivolti verso il palco (e le mascherine).
Nelle due ore di concerto Max prova a farci stare tutti i successi degli 883. Da «Rotta per casa di Dio» a «Un giorno così» fino «Hanno ucciso l’uomo ragno» e «Gli anni». «Ti sento vivere», «Nient’altro che noi», «Nessun rimpianto», «Io ci sarò» tutte d’un fiato sono colpi ben assestati a sentimenti vecchi e nuovi. Ieri sera il primo dei due appuntamenti villafranchesi - stasera il secondo - si è chiuso con «Nord sud ovest est» e «Tieni il tempo». E così si è tornati all’improvviso nel 2021, con pregi e difetti annessi.