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Festival lirico

«La Bohème» torna in Arena nel nuovo allestimento firmato da Alfonso Signorini

Una scenografia trasparente di Guillermo Nova, nel cast Vittorio Grigolo e nei ruoli femminili Juliana Grigoryan ed Eleonora Bellocci, entrambe al debutto nell'anfiteatro
La presentazione della Bohème alla Pinacoteca di Brera: da sinistra Trespidi, Grigolo, Crespi, Gasdia, Signorini, Mazzi (foto Ennevi)
La presentazione della Bohème alla Pinacoteca di Brera: da sinistra Trespidi, Grigolo, Crespi, Gasdia, Signorini, Mazzi (foto Ennevi)
Presentata Boheme di Alfonso Signorini

«La Bohème» torna sul palcoscenico dell'Arena di Verona dopo 13 anni, con un nuovo allestimento, il 19 e il 27 luglio 2024. Un omaggio al suo autore, Giacomo Puccini, nel centenario della morte. A firmare la regia è Alfonso Signorini, giornalista e scrittore, uomo di spettacolo, docente e da sempre appassionato conoscitore e divulgatore di arte e musica, con diverse regie d’opera all’attivo, alla sua prima regia nell'anfiteatro scaligero.

Scenografo per l’occasione è Guillermo Nova: insieme daranno vita ad una «Bohème» in cui le trasparenze consentiranno di seguire fedelmente la vicenda pucciniana e, contemporaneamente, di cogliere particolari altrimenti nascosti delle vite dei personaggi e della Parigi in cui vivono, in un’opera in cui sono fondamentali realismo e intimismo.

 

Il cast

La presentazione della Bohème alla Pinacoteca di Brera: da sinistra Trespidi, Grigolo, Crespi, Gasdia, Signorini, Mazzi (foto Ennevi)
La presentazione della Bohème alla Pinacoteca di Brera: da sinistra Trespidi, Grigolo, Crespi, Gasdia, Signorini, Mazzi (foto Ennevi)

«Bohème» è «l’opera perfetta» secondo direttori, registi e cantanti, scolpita anche nel cuore del pubblico sin dalla trionfale prima torinese del 1896 (dirigeva il giovane Toscanini) per il suo mix irripetibile di sentimento e umorismo, amore, amicizia ed energia, con alcune delle melodie più belle e delle arie più celebri e amate di sempre. L’Orchestra della Fondazione Arena di Verona e il Coro, preparato da Roberto Gabbiani, saranno diretti dalla mano sicura e carismatica del Maestro Daniel Oren, il cast unisce stelle dell’opera e giovani talenti emergenti al debutto in Arena: il tenore Vittorio Grigolo sarà il poeta Rodolfo, il baritono Luca Micheletti l’amico pittore Marcello, rispettivamente innamorati di Mimì, interpretata dal soprano armeno Juliana Grigoryan, e di Musetta, con voce e corpo di Eleonora Bellocci, entrambe alla prima partecipazione al Festival. Completano il cast Alexander Vinogradov (il filosofo Colline), Fabio Previati (il musicista Schaunard), Nicolò Ceriani (Benoit), Salvatore Salvaggio (Alcindoro), Riccardo Rados (Parpignol) e i giovanissimi del Coro di voci bianche A.LI.VE. diretto da Paolo Facincani.

I biglietti sono già in vendita per queste e per tutte le date dell’Arena di Verona Opera Festival 2024.

La presentazione è avvenuta oggi nella Sala Maria Teresa della Biblioteca Nazionale Braidense, Pinacoteca di Brera. Per l’occasione, grazie alla disponibilità dell’Archivio Storico Ricordi, sono stati esposti diversi documenti di inestimabile valore, tra cui la partitura originale manoscritta di Puccini e i bozzetti della prima rappresentazione dell’opera alla Scala, supervisionata dall’autore nel 1897.

 

L'opera

La Bohème racconta la vita e le avventure di quattro amici artisti e squattrinati, la scoperta dell’amore e la fine della gioventù, il tutto in una Parigi mai così incantevole e pullulante di vita come alla Vigilia di Natale. Undicesimo titolo più rappresentato di sempre in Arena, programmato tra il 1938 e il 2011 per 78 recite, con la partecipazione di interpreti storici quali Di Stefano, Tebaldi, Lugo, Scotto, Bastianini, Pavarotti, Vinco, La Scola, Cedolins, Alvarez, La Bohème completa una classifica ideale delle opere più popolari di Puccini in Arena: oltre a Madama Butterfly, nella “top ten” delle 101 edizioni del Festival sono presenti Tosca, che andrà in scena in agosto, e naturalmente Turandot, prima opera areniana del 2024, che debutterà l’8 giugno come ulteriore omaggio al compositore italiano più amato e rappresentato al mondo insieme a Verdi.

«Siamo lieti di riportare La Bohème in Arena – dichiara Cecilia Gasdia, Sovrintendente di Fondazione Arena – non solo per la felice ricorrenza del centenario pucciniano, ma perché è uno dei titoli dei più belli di sempre e merita di arrivare a tutti. Un’opera che conosco bene e che mi è particolarmente cara, come interprete prima che come Sovrintendente. Qui Puccini ha davvero infuso tutto il suo cuore, oltre alla sua arte, e si sente quanto quest’opera sappia di amicizia, amore, sorrisi, divertimento, scoperte e dolori, in una parola: di verità. E mostrarla in tutte le sue sfaccettature è l’intento del nuovo allestimento, affidato peraltro ad un cast di artisti eccezionali».

«Chi è Mimi? Che vita conduce questa ragazza che vive a pochi metri da Rodolfo e appare all’improvviso nella sua vita? – partendo da queste domande per la propria regia, Alfonso Signorini dichiara: – Abbiamo immaginato un impianto scenico del tutto trasparente, che consenta a più azioni, anche a quelle tradizionalmente nascoste, il loro svolgimento. Gli occhi dello spettatore potranno spostarsi dalla mansarda di Rodolfo e dei suoi amici a quella di Mimi, sorpresa nelle sue scene di vita quotidiana. Così nel secondo atto: complice una altrettanto trasparente pedana che riveste l’intero palcoscenico, in cui vive il mondo di metà Ottocento, ricostruito, dai costumi ai singoli dettagli, in modo scrupoloso, a rappresentare un vero e proprio tableau vivant, che non conosce stagioni. Ci accosteremo a questo capolavoro con il massimo rispetto: sarà La Bohème non “del regista” ma di Puccini». 

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