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Lo show

Grillo, ironia e politica. Dal palco lancia l’Altrove: «La nuova religione»

Il fondatore del Movimento 5 Stelle torna a fare il comico. Applaudito a Cerea
Beppe Grillo durante lo spettacolo a Cerea
Beppe Grillo durante lo spettacolo a Cerea
Beppe Grillo durante lo spettacolo a Cerea
Beppe Grillo durante lo spettacolo a Cerea

Comico, politico fondatore e garante del Movimento 5 stelle e ora ideatore di una nuova religione: l’Altrove. Se c’è una cosa che non manca a Beppe Grillo, è la voglia di provocare e giocare tra realtà e fantasia che lo ha portato a creare un nuovo credo con tanto di sito internet e statuto ufficiale. Un’idea che, fosse venuta in mente a qualcun altro, avrebbe strappato un sorriso, ma con il comico ligure non si può mai dare nulla per scontato. Obbiettivo dichiarato: accedere ai fondi dell’8 per mille.

 

Il monologo di due ore

In Area Exp a Cerea Beppe Grillo ha portato lo spettacolo «Io sono il peggiore» un monologo di quasi due ore - che Grillo definisce «una seduta psicanalitica per me stesso» -, passate quasi sempre sotto il palco, vicino al pubblico della prima fila, toccando numerose tematiche. La tecnologia Ambiente e sostenibilità con i motori ad idrogeno e quelli elettrici «di cui parlo da più di venti anni», è sbottato Grillo.

Immancabile la demonizzazione della tecnologia che con algoritmi sofisticati è in grado di scandagliare la privacy delle persone senza che queste se ne accorgano. Di questo Grillo da dimostrazione in sala quando annuncia che, partendo dal post fatto sui social qualche ora prima dello spettacolo da una persona presente tra il pubblico, ne rivelerà numerose informazioni personali: dal paese di residenza al nome del marito fino al numero di figli. E poi il numero di cellulare, i luoghi delle vacanze. La signora alla fine si alza e stupita ha conferma di essere lei quella della descrizione. Un modo per far capire quanto siano importanti le informazioni lasciate superficialmente in rete.

Non è mancato lo spazio per le riflessioni politiche. La prima sul Fascismo che «non è un partito, ma una leggera deviazione mentale, un malattia per cui serve lo psicologo».

 

La rivoluzione

Poi ha ironicamente ha definito quanto fatto con il Movimento 5 Stelle una «rivoluzione di sinistra» che ha portato a governare la destra con parte dell’inno nazionale che è diventato il nome di un partito: Fratelli d’Italia. E poi la premier Giorgia Meloni definita «la nana» al pari di Silvio Berlusconi «il nano», per una satira politica che a tratti è apparsa vecchia, priva di battute fulminanti e brillanti alle quali il comico aveva abituato in passato.

Parlando del Movimento 5 Stelle, la sua creatura, Grillo ha rivendicato «la bontà delle nostre idee di cui oggi si sono appropriati altri». Interessante il passaggio sulla crisi politica che lo scorso anno ha portato alla fine del Governo Draghi. «Il suo atteggiamento con noi è cambiato quando gli abbiamo impedito di diventare Presidente della Repubblica», aggiunge Beppe Grillo.

«Quando abbiamo formato il Governo», ha confidato il comico, «io e Draghi ci siamo seduti a parlare e dopo un’iniziale diffidenza abbiamo trovato diversi punti in comune: dal ministero della Transizione ecologica, al Superbonus che doveva durare quattro anni e non uno e mezzo, fino al reddito di cittadinanza. È mancata la riforma fiscale idonea a sostenere tutto questo».

 

Il tradimento di Di Maio

Una frecciata per Di Maio, suo pupillo storico fuoriuscito dal Movimento 5 Stelle. «L’ho portato nel Movimento che aveva 16 anni, era il politico perfetto, si è perso con gli intrallazzi e ci ha tradito come ha fatto Giuda con Gesù, ma io non sono arrabbiato, perché come Gesù anche io sono risorto».

Finale dello spettacolo riservato a l’Altrove, l’associazione che Grillo punta a trasformare in religione. Lui sarà l’Elevato e chiude lo spettacolo definendosi «l’anello di congiunzione tra l’uomo e la divinità». Follia o idea geniale? Lo scopriremo presto.

Francesco Scuderi

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