Un lampo che apre il cielo sopra l’Arena, che se potesse inizierebbe a ballare. Sembra quasi di sentirli muovere quei gradoni millenari al suono di quattro ragazzi scatenati che stanno cambiando il mondo della musica. E pazienza per qualche purista del rock che magari storce il naso, i Måneskin sono qualcosa di unico. Con il concerto di ieri pronto a rimanere comunque nella storia per quello che hanno saputo fare in pochi anni.
Lo show è una sferzata di energia che ti entra dentro fin dall’inizio. La partenza è da brividi, l’Arena sembra impazzita quando arrivano sul palco. Damiano è in giacca rosa, quasi sobrio rispetto agli ultimi outfit. Il pubblico è in delirio, lui parte piano per accelerare nel giro di pochi minuti. Victoria preme sul basso, Thomas fa viaggiare veloci le mani sulla chitarra e Ethan alla batteria fa capire subito a tutti che non sarà una serata come le altre. Si parte con quella «Zitti e buoni» che li ha portati alla ribalta internazionale all’Eurovision, poi «In nome del padre» è uno sfoggio di bravura di Thomas e Vic. Con «Mammamia» è impossibile restare seduti, il ritmo è pazzesco e sembra di essere trasportati all’improvviso in uno dei grandi festival rock mondiali.