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Sold out per Rizzi «Il mio film perfetto in tempo di virus»

Il poster di Si muore solo da vivi
Il poster di Si muore solo da vivi
Il poster di Si muore solo da vivi
Il poster di Si muore solo da vivi

Sold out al Cinema Fiume per l’anteprima nazionale di «Si muore solo da vivi». Veronese la casa di produzione, la KPlus Film di Nicola Fedrigoni e Valentina Zanella, veronese il regista, Alberto Rizzi, al suo primo lungometraggio. Trentotto anni, fondatore di Ippogrifo, un diploma in regia cinematografica a Milano, alla fine della proiezione ha intrattenuto il pubblico, alle prime uscite dopo il lockdown per il coronavirus. Alberto Rizzi, in questi mesi di lockdown avrebbe voluto rivedere la trama, tagliare qualche scena o accentuare un personaggio? «Il film parla delle seconde occasioni e Orlando (Alessandro Roia) il protagonista si rimette in gioco dopo il terremoto. Ho scritto la trama prima del coronavirus e lo spirito del film cade a pennello con la voglia di rinascita che abbiamo tutti. Il cinema freme per ripartire e Si muore solo da vivi sembra fatto su misura, rispecchia il momento». Orlando è in ognuno di noi? «Abbiamo tutti delle incongruenze, e contraddittori sono anche gli altri personaggi. Orlando in più è una simpatica canaglia, sempre in bilico fra due mondi». Angelica, la bambina, è brava quanto Amanda Lear. «I bambini sono rognosi perché non sono attori. Noi registi temiamo le tre b: bambini, bestie e barca, dove si svolge la prima scena con il capitano (Ugo Pagliai), Angelica e il cane». Al pubblico veronese il film è piaciuto... «Sono molto soddisfatto di come la mia città ha risposto a questa anteprima, vedremo quanto piacerà quando saremo in streaming sulle piattaforme on demand». •

A.P.

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