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Visto per voi in Sala Maffeiana

Sarah Jane Morris omaggia Martyn
Potere della voce che tocca l’anima

Sarah Jane Morris in sala Maffeiana (Brusati)
Sarah Jane Morris in sala Maffeiana (Brusati)
Sarah Jane Morris in Sala Maffeiana (video Brusati)

Parte con “Into my arms” di Nick Cave ed è subito una pugnalata al cuore. Sarah Jane Morris porta in Sala Maffeiana il suo tributo al grande cantautore scozzese John Martyn, ma in realtà il suo recital è una celebrazione del songwriting angloamericano che comprende anche John Lennon (una “Imagine” dalla melodia stravolta), Eric Clapton («La sua versione di “May you never” ha reso ancora più famoso Martyn»), Janis Joplin e Bob Dylan (“I shall be released”).

Sarah Jane Morris in sala Maffeiana (Brusati)
Sarah Jane Morris in sala Maffeiana (Brusati)

 

«A Martyn sarebbe piaciuto stare in compagnia di cantautori di questo livello», dice Sarah Jane a proposito dell’artista scomparso negli anni 2000 dopo aver lasciato un segno indelebile sul folk e sulla musica popolare britannica degli anni ’70. La Morris è in Sala Maffeiana, per il concerto organizzato dall’agenzia Omnia Events and More, con due chitarristi: Tony Rémy e Tim Cansfield, con cui scrive, incide e va in tour da anni. Il grande interplay fra in due musicisti fa sì che le canzoni scorrano con grande eleganza, merito anche della voce di Sarah Jane, che sale e soprattutto scende le ottave con naturalezza.

Sarah Jane Morris in sala Maffeiana (Brusati)
Sarah Jane Morris in sala Maffeiana (Brusati)

 

Ogni singolo brano è una gemma, ma sopra tutti si stagliano “Solid air” (che Martyn scrisse per un altro cantautore inglese, Nick Drake) e “One world”. E nel finale riesce a far cantare tutta la sala con il ritornello di “Don’t want to know”, che il cantautore scozzese scrisse ispirato da uno scambio di battute con sua moglie Beverley. «Mi piacerebbe scrivere una canzone sul male», le disse un giorno. E lei: «Io non voglio sapere nulla del male; voglio solo sapere di più dell’amore». 

 

Giulio Brusati

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