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Sainey: «La mia vita in un film: è un sogno»

Sainey  in «Un giorno la notte»
Sainey in «Un giorno la notte»
Sainey  in «Un giorno la notte»
Sainey in «Un giorno la notte»

In occasione della giornata mondiale del rifugiato, celebrata a Forte Sofia oggi e domani, fra dibattiti, mostre fotografiche, djset, sarà proiettato in anteprima fisica “Un giorno la notte” del regista veronese Michele Aiello e di Michele Cattani. L’evento è organizzato da One Bridge To Idomeni, associazione che supporta con spedizioni umanitarie, raccolte di beni di prima necessità e laboratori sul campo i migranti nel loro viaggio lungo la rotta balcanica, per poi testimoniare a Verona e in Italia la loro storia. Il tema dell’evento è la frontiera intesa come luogo di incontro. In tal senso, il documentario “Un giorno la notte” ruota intorno a Sainey Fatty, ragazzo di origine gambiana, giunto in Italia sei anni fa e affetto da retinite pigmentosa, una malattia degenerativa degli occhi che col tempo causa cecità. Raccontandosi in prima persona in brevi vis-à-vis con la telecamera e osservato dal silenzioso sguardo dei registi, Sainey frequenta allenamenti di baseball per ciechi, corsi di storia dell’arte, di braille. Si prepara, in poche parole, alla vita che lo aspetta. Lo sguardo però è tutt’altro che tragico, anche grazie all’amicizia con Pasquale, signore cieco che lo accompagna con dolcezza in questo percorso. “Un giorno la notte” è nato a partire da un laboratorio di cinema partecipativo, dove Sainey ha portato un cortometraggio sul tema come compito finale. Colpiti dal valore della storia, i due registi hanno ampliato il progetto, con la produzione di Zalab di Andrea Segre. Il formato delle riprese è un inusuale 4:3. «Il formato si richiama alle condizioni visive di Sainey» hanno spiegato i registi. «Vuole essere una limitazione per il pubblico, obbligato a sperimentare una visione più limitata rispetto a quella a cui si è abituato». Dal canto suo Sainey confessa: «Ho amato anche sola l’idea di fare un film: per me significava moltissimo poter condividere la storia della mia vita. Ciò che era ancora più importante per me, era l’opportunità di far conoscere alle persone una rara e poco nota disabilità visiva». L’appuntamento è stasera alle 21.15. Per accedere alla serata è necessario prenotarsi su Eventbrite. G.G.

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