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Ritmo e dream pop con il primo album degli You, Nothing

Nuova uscita La copertina dell’album degli You, Nothing
Nuova uscita La copertina dell’album degli You, Nothing
Nuova uscita La copertina dell’album degli You, Nothing
Nuova uscita La copertina dell’album degli You, Nothing

«Lonely//Lovely» è il primo album degli You, Nothing, uscito la settimana scorsa per le etichette Floppy Dischi, Non Ti Seguo Records e Dotto. La band veronese, composta da Gioia Podestà a voce e chitarra, Federico Costanzi a chitarra e tastiere, Giulia Cinquetti al basso e Nicola Poiana a batteria e drum-machine, è nata nel settembre del 2019 ed è riuscita ad esibirsi live una sola volta al Colorificio Kroen nell’ottobre 2020. Eppure fin dalla prima canzone dell’album si comprende l’impegno della band. Otto tracce, inaugurate dalla rumorosa «Identity», cantate in inglese e ispirate al movimento shoegaze e dream-pop che ha segnato gli anni 2000. Non a caso il nome, You, Nothing, è un richiamo a una canzone dei Be Forest, gruppo icona per i quattro veronesi. «Il nome You, Nothing è tratto da una canzone dei Be Forest» racconta il chitarrista, «però per noi “tu sei niente” è una provocazione rivolta a quelle persone che ti giudicano ma non ti conoscono, che è praticamente la storia della vita di noi quattro». Dunque partendo dalla noise «Identity», si passa a «Reflectie», secondo singolo degli You, Nothing, che invece esprime un atteggiamento più malinconico e, appunto, riflessivo, dove il sottile giro di chitarra fa da base a un intreccio di voci squisitamente dream-pop. Segue «Waves», primo singolo in assoluto, come un biglietto da visita del gruppo, che inizia con le parole «I’m feeling like a stranger tonight», «mi sento come un estraneo stasera», che mescola con maturità le più importanti – e belle – caratteristiche sonore di una canzone shoegaze. Notevole anche «Sonder», con la sua andatura lenta e cadenzata. «La nostra musica si differenzia da shoegaze e dream-pop classici per la sua mescolanza con il punk e il post-punk. Le ritmiche marcano decisamente la nostra identità» spiega Federico Costanzi. E commenta il lungo periodo di stop ai concerti: «Ci manca molto suonare davanti al pubblico… è la cosa che aspettiamo di più da quando abbiamo registrato il disco, anche perché per ora abbiamo fatto solo un concerto dal vivo e uno in streaming. Abbiamo molta voglia di salire su un palco». •.

Giovanna Girardi

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