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La serie «Non mi lasciare»

Profumo di Verona in Rai. Quattro attori veronesi nella fiction con Vittoria Puccini

Si tratta di Andrea De Manincor, Giulia Cailotto, Eugenio Franceschini e Andreapietro Anselmi.
La fiction L’attore veronese Andrea De Manincor in una scena di «Non mi lasciare», su Rai 1 in prima serata
La fiction L’attore veronese Andrea De Manincor in una scena di «Non mi lasciare», su Rai 1 in prima serata
La fiction L’attore veronese Andrea De Manincor in una scena di «Non mi lasciare», su Rai 1 in prima serata
La fiction L’attore veronese Andrea De Manincor in una scena di «Non mi lasciare», su Rai 1 in prima serata

C’è anche Verona nella nuova fiction che trionfa su Rai 1. «Non mi lasciare», la serie con protagonisti Vittoria Puccini e Alessandro Roja, ambientata in una suggestiva Venezia (quella dei veneziani, non la più scontata e affollata Venezia dei turisti), che ha vinto la gara degli ascolti nel prime time di lunedì con 4.561.000 spettatori (20,3% di share), ha infatti nel suo cast ben quattro volti noti nel milieu scaligero: Andrea De Manincor, Giulia Cailotto, Eugenio Franceschini e Andreapietro Anselmi.

Non solo i più conosciuti Matteo Martari e Valentina Bellé, ormai star per gli appassionati delle serie: ci sono altri nomi che da Verona si affacciano alla ribalta nazionale del piccolo schermo. Come, appunto, Andrea De Manincor, ben noto in città per la sua vivace attività teatrale, sia con Cantieri Invisibili che con Casa Shakespeare, come attore e come autore.

In «Non mi lasciare» De Manincor è Luciano Ballarin, il padre del ragazzino vittima, Gilberto, dal quale parte tutta la vicenda investigativa e il ricongiungimento tra Puccini e Roja, come ci spiega lui stesso. «Questa per me è davvero un’esperienza forte e bellissima, si tratta di una fiction molto curata nei dettagli che ci presenta Venezia con riprese originali, grazie alla maestria del regista Ciro Visco, che lavora tantissimo sull’impatto dell’immagine», spiega infatti l’attore veronese.

La storia La fiction affronta un tema tanto toccante quanto attuale: Elena Zonin (Vittoria Puccini) è un vice questore della Polizia, specializzata in crimini informatici, che vive e lavora a Roma e da anni indaga su una rete di pedofili responsabile del rapimento e del traffico - sul dark web - di minori. Quando dalle acque della Laguna di Venezia affiora il corpo senza vita di Gilberto, un adolescente apparentemente sucida, il vice questore Zonin lo collega immediatamente al «suo» caso, e parte per Venezia, da dove si era allontanata vent’anni prima.

Qui ritroverà il vice questore aggiunto Daniele Vianello (Alessandro Roia) e la moglie Giulia (Sarah Felberbaum), un tempo la sua migliore amica. Le indagini porteranno alla scoperta di un caso complesso e articolato, e i tre dovranno fare i conti, oltre che con il loro passato, con nemici potenti e insospettabili, in una missione che metterà a repentaglio la loro stessa vita.

Il ruolo. «Come sono entrato nel cast?», racconta De Manincor. «A settembre 2020 ho inviato alla produzione un auto provino, secondo la loro richiesta, visti i problemi dovuti alla pandemia. É piaciuto e quindi ho avuto la possibilità di arrivare a fare il provino in presenza ed è andata bene. Il set è poi iniziato a novembre e le scene veneziane le abbiamo girate tra gennaio e febbraio 2021, mentre gli interni sono stati realizzati a Roma. La mia parte? Non è una frase scontata dire che, essendo io padre, questo ruolo mi ha toccato in modo molto forte dal punto di vista emotivo. Anche perchè la regia di Visco è molto attenta a questi aspetti, alle sfumature dell’animo, e lavora sui dettagli di questa emotività. Per girare una scena molto spesso di lavora sei, sette ore: sembra incredibile ma trovare la gestualità e l’espressione giuste è davvero una ricerca del dettaglio».

Progetti. Così questo incontro con la macchina da presa e i suoi tempi, per De Manincor, abituato al palcoscenico, è stata un’altra occasione di riflessione e crescita: «Si, un lavoro molto diverso, quello del cinema, rispetto a quello del teatro. Avevo già lavorato comunque per un film, “Semaforo rosso“ di Guglielmo Brancato, girato in Sicilia con attori non professionisti, tutti giovani siciliani davvero bravissimi, che dovrebbe arrivare a Verona, al cinema Santa Teresa a febbraio. Quanto al teatro, abbiamo molti progetti, ma ancora una volta la situazione ci impedisce di programmare con serenità», ammette.

«Ripartiamo, così si spera, dopo la pausa delle festività sia con Casa Shakespeare che con Canieri Invisibili, in particolare abbiamo alcuni progetti interessanti a febbraio in occasione di Verona in love, con passeggiate teatrali per Verona: poi bisognerà vedere che cosa si potrà effettivamente fare. Intanto io proseguo con i laboratori di teatro nelle scuole, cui tengo molto. E poi... beh naturalmente per altre tre serate mi guardo “Non mi lasciare“ su Rai 1».

Alessandra Galetto

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