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«Pretty Woman», quante star per Vivian

Richard Gere e Julia Roberts in «Pretty Woman»
Richard Gere e Julia Roberts in «Pretty Woman»
Richard Gere e Julia Roberts in «Pretty Woman»
Richard Gere e Julia Roberts in «Pretty Woman»

Angela Bosetto Riuscite a immaginare «Pretty Woman» con Valeria Golino? Per quanto oggi possa sembrare bizzarro, l’attrice italiana è stata finalista insieme a Julia Roberts per il ruolo di Vivian Ward (la prostituta dal cuore d’oro che fa innamorare il miliardario Edward Lewis/Richard Gere e si trasforma in donna di classe) e chissà quanto sarebbe cambiata la sua carriera se, trent’anni fa, fosse stata lei la protagonista del celebre film di Garry Marshall, uscito nelle sale americane il 23 marzo 1990 e destinato sia a sbancare il botteghino, sia a diventare una delle pellicole romantiche più amate di sempre. In realtà «Pretty Woman» non nacque sotto forma di commedia, bensì come un drammatico spaccato sulla prostituzione a Los Angeles. Infatti nel soggetto originale, intitolato «3000» (ossia i dollari promessi da Edward a Vivian per averla a disposizione un’intera settimana), lei era una cocainomane che si impegnava a restare lontana dalla droga per il tempo dell’accordo e il finale era ben diverso: Edward la scaricava in uno squallido vicolo e Vivian, prima di tornare alla solita vita e alla tossicodipendenza, usava i soldi guadagnati per andare a Disneyland. Questo spiega perché attrici come Molly Ringwald, Michelle Pfeiffer e Daryl Hannah abbiano rifiutato il progetto ritenendolo degradante. Jodie Foster, Diane Lane e Diane Keaton erano interessate, però dovettero rifiutare a causa di altri impegni già presi. Winona Ryder e Jennifer Connelly furono scartate perché troppo giovani. Quando, complice l’ingresso della Disney nella produzione, la sceneggiatura venne riscritta in stile «Irma la dolce» per adattarsi a un pubblico di famiglie, la scelta più scontata sembrava la fidanzatina d’America Meg Ryan. Invece a spuntarla fu la Roberts, all’epoca ventiduenne semisconosciuta al grande pubblico, che aveva appena vinto il Golden Globe per «Fiori d’acciaio» (1989) e ricevuto la prima candidatura all’Oscar. Grazie a «Pretty Woman» non solo ne ottenne un’altra e si portò a casa un secondo Golden Globe, ma divenne una delle dive più celebri e pagate del mondo. Alla popolarità del film, contribuì il famosissimo poster, dove Vivian ammicca in minigonna e stivaloni di lattice. Peccato che solo il viso sia della Roberts, perché il fisico mozzafiato appartiene alla sua controfigura, Shelley Michelle, le cui gambe perfette valevano (in termini assicurativi) un milione di dollari. •

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