«Dove eravamo rimasti?» chiedono i Pinguini Tattici Nucleari all'Arena che straborda di vita. C'è un filo che lega la band di Bergamo a quell'inizio sciagurato del 2020 alla ripresa di questa estate. Il gruppo infatti era stato il primo a dover rinunciare, causa pandemia, ai concerti. Era il 27 febbraio di due anni fa. Erano freschi di Sanremo, con Ringo Starr. Ma quello è il passato.
Ieri sera all'anfiteatro Riccardo Zanotti, frontman (non diteglielo, si arrabbia) della band, e soci hanno preso per mano l'Arena raccontano una storia infinita, come la loro canzone. La prima è Ridere, poi Nonono e quindi Antartide ("dedicata a tutti quelli che non portano il peso del mondo addosso e si sentono liberi di venire ad un concerto da soli").
Con la App dei Pinguini gli schermi s'illuminano a comando: gradoni e platea diventano una distesa di colori , «come autostrade che portano al mare». La magia che si crea sul palco, oltre alle canzoni, è data dai racconti che i Pinguini fanno della loro vita. Le difficoltà, la gavetta, i no, il periodo a Londra a fare caffè acido... fino alla ribalta. Il dj set è l'occasione per fare un medley con tutti quei brani che in scaletta proprio non ci stanno. Tetris prima di una accennata Fuori dall'Hype («questa non doveva esserci, ma l'ho promessa a una persona», dice Riccardo), lasciano spazio a Pastello Bianco. Occhi lucidi e l'Arena si vuota.