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Pierangeli e James Dean Storia di un amore dannato

Anna Maria e James Dean
Anna Maria e James Dean
Anna Maria e James Dean
Anna Maria e James Dean

Cinquant’anni fa, Anna Maria Pierangeli, l’attrice sarda che aveva fatto innamorare Hollywood, venne trovata morta nel suo appartamento di Beverly Hills. Ancora oggi non si ha alcuna certezza circa l’overdose di barbiturici che pose fine alla sua esistenza (volontaria o accidentale?), ma si sa che sul comodino campeggiavano le foto dei due uomini più importanti della sua vita: il padre Luigi e James Dean. Nata il 19 giugno 1932 a Cagliari da genitori marchigiani originari di Pesaro, ma cresciuta a Roma, Anna Maria viene notata da Vittorio De Sica ad appena quindici anni e a diciassette (contro il volere della famiglia) debutta a fianco dello stesso De Sica in «Domani è troppo tardi» di Léonide Moguy (1950), che la richiama anche per il successivo «Domani è un altro giorno» (1951). Il buon successo dei due melodrammi le vale l’ingaggio come protagonista in «Teresa» di Fred Zinnemann (girato nel 1951 fra Italia e America) e un biglietto per Los Angeles. Nella mecca del cinema firma un contratto con la MGM, che la ribattezza Pier Angeli e tende a investire più sulla sua indiscutibile bellezza che sulla sua bravura quale interprete, comunque dimostrata da film come «I lupi mannari» di Andrew Marton (1952), «Lassù qualcuno mi ama» di Robert Wise (1956) o «La tortura del silenzio» di Guy Green (1960). Ma ciò che consegna Anna Maria alla leggenda è la folle e disperata love story con James Dean, ferocemente osteggiata dalla madre di lei e minata alla base da due caratteri talmente speculari da risultare incompatibili. La stampa rosa fa sognare i lettori con continui aggiornamenti su «Jimmie e Pier», ma la storia termina all’improvviso nel settembre 1954, quando nel giro di poche ore, la Pierangeli lascia Dean e accetta di sposare il crooner Vic Damone. Sarà un matrimonio breve e infelice, come pure il successivo con il compositore Armando Trovajoli. Dean sprofonda in quella voragine autodistruttiva che lo porta allo schianto fatale il 30 settembre 1955. Sedici anni dopo Anna Maria, ormai sola, depressa, abbandonata da Hollywood e separata dai figli (affidati ai rispettivi padri), lo segue. Nell’appartamento viene ritrovata un’ultima lettera per James Dean, che si conclude con le parole: «A te, mio unico grande amore». A.B.

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