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Il racconto

Peter Gabriel e i Genesis. Quella volta, 50 anni fa, in cui suonarono al Lem

Il fondatore della band torna a esibirsi in Arena il 20 maggio 2023. In passato
In Arena Peter Gabriel durante il concerto in Arena del 26 settembre 2010
In Arena Peter Gabriel durante il concerto in Arena del 26 settembre 2010
In Arena Peter Gabriel durante il concerto in Arena del 26 settembre 2010
In Arena Peter Gabriel durante il concerto in Arena del 26 settembre 2010

Peter Gabriel torna a Verona il prossimo 20 maggio 2023. La conferma arriva direttamente dal suo sito, che allo stesso tempo conferma l’uscita del nuovo album “i/o” a ben 21 anni dall’ultimo “Up”.

Con Peter Gabriel sul palco dell’Arena ci saranno anche Tony Levin, David Rhodes e Manu Katché, vale a dire i suoi fidati musicisti che lo seguono da oltre 40 anni. Verona è la seconda di 22 date in Europa - il giorno dopo sarà al Mediolanum Forum di Milano - che toccherà ben 12 Stati partendo da Cracovia il 18 maggio 2023, con il tour che proseguirà, poi, in estate e autunno negli Stati Uniti. I biglietti saranno in vendita da venerdì 11 novembre sul sito di LiveNation.com.

Al Lem nel 1972, la prima volta di Peter Gabriel a Verona

È lunga la storia di Peter Gabriel con Verona. Anzi lunghissima. Nella nostra città arrivò per la prima volta con i Genesis nel tour di “Foxtrot” il 9 aprile 1972 al Dancing Lem di San Martino Buon Albergo, allora punto di riferimento dei concerti dal vivo per Verona e provincia.

I concerti di quel giorno furono due, alle 16 e alle 21, che la band dedicò al pubblico di Trieste, in quanto il giorno prima la data era stata annullata. Quel giorno di oltre 50 anni fa in scaletta c’erano solo sei canzoni come “Happy The Man”, “The Fountain Of Salmacis” (forse una delle composizioni più affascinanti del gruppo...), “Can Utility And The Coastliners” e la leggendaria “The Musical Box”.

Gli anni del Progressive

All’epoca l’età dei Genesis era poco più di 20 anni, con Gabriel che aveva già iniziato a sperimentare sia dal punto di vista musicale che da quello delle trasformazioni sul palco. Costumi, maschere, effetti semplici quanto all’avanguardia, hanno sempre definito la figura di Peter all’interno della band. Mentre gli altri pensavano a suonare, lui pensava a come “catturare” il pubblico. Erano gli anni del Progressive, e l’Italia fu facile terra di conquista di un genere sempre amato, che ancora adesso affascina e non stanca mai miriadi di appassionati e cultori. Quella tournée fu un vero e proprio trionfo e l’Italia rimarrà per sempre nel cuore e nella storia dei Genesi, anche se in futuro la band tornò pochissime volte sul suolo italiano.

La carriera da solista e la prima volta in Arena

Finita la parantesi con i Genesis, Peter Gabriel diede inizio ad una luminosa carriera solista. Ma i Genesis continuavano ad essere sempre nel suo destino. Tanto che la band aiutò Gabriel ad uscire da un grave problema economico. Il 2 ottobre 1982 organizzarono al Milton Keynes, a nord di Londra, l’unica reunion della band con Peter e tutto l’incasso servì ad aiutare la Real World, l’etichetta discografica di Gabriel, allora in serie difficoltà economiche.

Il successo commerciale e mondiale, però, arrivò solo con “So” l’album del 1986 che portò l’artista di Chobham per la prima volta in Arena. Il 18 settembre 1987 Peter con la sua band stregò letteralmente il vecchio catino romano e i suoi oltre 14mila spettatori che riempirono all’inverosimile i gradoni dell’Arena nel tour di “So”, sotto una lieve e persistente pioggia, che rese quella sera e quel concerto ancora più indimenticabili.

Di quello show ci sono ricordo un po’ sbiaditi, come è ovvio che sia. Ma il rapporto che Gabriel riuscì ad instaurare con la sua “gente” va oltre ogni immaginazione. Forse fu anche il primo artista che si lasciò cullare senza paura dai suoi fan, quando sulle note di “Lay Your Hands On Me” si lasciò andare e galleggiare come per magia sul pubblico, con il servizio d’ordine in chiara difficoltà nel riportarlo sul palco.

Il biglietto del concerto di Peter Gabriel in Arena nel 1987
Il biglietto del concerto di Peter Gabriel in Arena nel 1987

Il ritorno a Verona 23 anni dopo con il New Blood Tour

Passarono quindi ben 23 anni per rivedere Peter Gabriel in Arena. Il 26 settembre 2010, l’Arena accolse ancora una volta il suo artista preferito: senza ombra di dubbio. Era il “New Blood Tour” con tanto di ochestra al seguito. A conferma che l’Arena è speciale per l’artista inglese, c’è anche la registrazione video dell’intero show, che non venne mai pubblicata, ed è ancora nel cassetto degli studi di registrazione di Bath ufficialmente per mancanza di fondi.

Nella prima parte dello spettacolo Gabriel eseguì 11 canzoni di altri artisti che avevano accettato la sua proposta su “Scratch My Back”. Vale a dire Gabriel avrebbe suonato una loro canzone, e loro una di Gabriel. Da “Heroes” di David Bowie” a “Philadelphia” di Neil Young e “The Boy In The Bubble” di Paul Simon tanto per fare alcuni esempi. Però è la seconda parte del concerto che si è ben scolpita nelle menti e nei cuori dei presenti: 16 pezzi del repertorio di Peter che hanno fatto la storia della sua carriera musicale. In effetti più di così non potevamo chiedere. A nostro giudizio i due momenti culmine di quella serata, senza pioggia stavolta, furono il crescendo di “Signal To Noise” dove migliaia di lacrime faticarono ad arrivare alla fine del brano, e la dolce e melanconica “Mercy Street”, avvolgente e calda come solo la nostra Arena sa essere.

Nuovo album e un nuovo tour

Le nuove canzoni le ascolteremo nel prossimo anno. Ma già da adesso i fan di Peter non aspettano altro. Sarà il concerto dell’anno. «È da un po’ di tempo che sono circondato da così tante nuove canzoni, e sono talmente eccitato nel volerle portare in tour. Non vedo l’ora di rivedervi», scrive Gabriel nel presentare il suo nuovo progetto. Peter, anche noi non vediamo l’ora. I biglietti li abbiamo già in tasca e anche se per Verona il 20 maggio significa altro, dal prossimo anno significherà anche il tuo ritorno in Arena. Quella sera di settembre del 1987, lo abbiamo solo sfiorato… Ma se per caso dovesse esserci ancora “Lay Your Hands On Me”, stavolta ce lo portiamo a casa

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Luca Sguazzardo

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