Travolgenti, dissacranti, sperimentatori, perennemente in equilibrio tra parole e suoni, tra rigore e follia. Con “Oblivion Rhapsody”, nuova versione acustica della loro opera omnia, gli Oblivion - Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda e Fabio Vagnarelli - superano se stessi e conquistano il teatro Salieri di Legnago inaugurando con successo il ciclo di teatro comico della stagione “Tutto esaudito” 2021-2022. Lo spettacolo, un concentrato di leggerezza, ma anche di talento e professionalità indiscussi, ripercorre dieci anni di performance in un gioco ad incastro dal ritmo serrato, dove parodia, ironia e parodosso costruiscono una comicità intelligente e mai banale, scandita dalla sapiente regia di Giorgio Gallione. Gli Oblivion ne hanno praticamente per tutti. Senza timori si impadroniscono della letteratura con autori del calibro di Manzoni, Leopardi, Dante e Shakespeare le cui opere vengono smontate e rimontate in un mix di pochi minuti di satira esilarante sostenuta da imitazioni, mimi e canzoni - da Mina a Bobby Solo , da Battiato alla Nannini - passando per un repertorio ricchissimo fatto di successi senza tempo che si rincorrono freneticamente. E se i Promessi Sposi, la Divina Commedia, l’Infinito, l’Othello, l’Amleto, e Romeo e Giulietta diventano pop, frammenti della vita di Gesù irrompono sulla scena a suon di rap e intere hit vengono reinventate e ricomposte da Il Volo ad Al Bano e Romina Power, da Noemi a Tiziano Ferro, dai Negramaro a Emma, da Ligabue a Morandi fino a Jovanotti “con le sue strofe piene di esse”. Esilaranti negli sketch, come la radiocronaca, in pieno stile calcistico, della guerra di Troia e della battaglia di Waterloo, o le esternazioni della vecchina alle poste, gli Oblivion portano sul palcoscenico una comicità diretta, a volte cruda, ma mai illogica visto che come osserva Gallione ”c’è costantemente una architettura ferrea che sostiene i loro castelli di carta”. Fino all’atteso bis che lascia senza fiato il pubblico con l’‘inedita “History of rock”: sei minuti di pura rapsodia con la quale, come in un’originale rock band a cappella, i cinque riavvolgono il nastro fino al 1955 proponendo in un unico brano 53 famosissime hit a partire da quella “Rock around the clock” da dove tutto è iniziato. •.