<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Neri Marcorè e le «sue» canzoni tra Ligabue, Eagles e De Gregori

Il concerto-spettacolo  di Neri Marcorè va in scena stasera a VillafrancaAlcuni dei big di cui Marcorè intepreterà le canzoni
Il concerto-spettacolo di Neri Marcorè va in scena stasera a VillafrancaAlcuni dei big di cui Marcorè intepreterà le canzoni
Il concerto-spettacolo  di Neri Marcorè va in scena stasera a VillafrancaAlcuni dei big di cui Marcorè intepreterà le canzoni
Il concerto-spettacolo di Neri Marcorè va in scena stasera a VillafrancaAlcuni dei big di cui Marcorè intepreterà le canzoni

La canzone pop e quella d’autore sono i primi amori di Neri Marcorè, da quando, bambino, ascoltava la radio per ore ed ore, mentre la madre lavorava in casa. A 12 anni cantava i Bee Gees nelle feste di piazza. Nel ’90, in tv, a «Stasera mi butto», viene scoperto dall’Italia intera come imitatore. Dal ’92 al ’95, però, si ferma: studia teatro, dizione e doppiaggio. Ed esplode come comico a «L’ottavo nano» con Serena Dandini qualche anno dopo (indimenticabile il suo Alberto Angela: «Se avete la pazienza di seguirmi…»). La musica rimane però un amore mai nascosto. Di recente è stato in tour con «Quello che non ho», viaggio tra Pasolini e Fabrizio De André, ed eccolo tornare «live» con «Le mie canzoni altrui», sul palco del castello di Villafranca questa sera con inizio dello spettacolo alle 21.15, all’interno del cartellone di «Villafranca non si arrende», organizzato da Eventi con il Comune di Villafranca. «Mai cantato dentro a un castello, all’aperto, con le mura intorno», spiega Marcorè. «Con me ci sarà una band composta da Domenico Mariorenzi alla chitarra al bouzouki e al piano, Stefano Cabrera al violoncello, Fabrizio Guarino alla chitarra elettrica e Simone Talone alla batteria». Marcorè, com’è andato il tour del suo spettacolo «Tango del calcio di rigore»? Interrotto dal Covid? «No, faccio troppe cose e vi confondo tutti. Difficile tenere traccia di tutto quello che faccio, lo so… No, quel tour l’ho finito il primo marzo. Adesso sono in giro con la band ma è un concerto vero e proprio. Porto le canzoni che mi piace cantare e ogni volta le cambio. Abbiamo iniziato nel 2012 ma la scaletta è completamente diversa e negli anni si evolve». Solo cantautori anni ’60-’70-‘80 (Lucio Battisti, De Gregori, Fossati, De André) oppure c’è qualcosa anche di più recente? «Sì, ci sono anche brani di Daniele Silvestri, Pacifico, Brunori Sas, Niccolò Fabi e Ligabue». Ligabue in versione seria, giusto? «Sì, non faccio imitazioni né parodie. Dopo il bis, magari, qualche imitazione la faccio, quando me la chiedono. Sempre scritte da me». E in scaletta cosa c’è di divertente? «Per esempio qualche brano dance anni ’70 riarrangiato in stile country; così, tanto per giocare con la musica». E ci sarà spazio anche per un percorso tematico… «Sì, ci saranno canzoni legate al tema dell’esodo e della partenza: Le navi di Silvestri, Ho sognato una strada di Ivano Fossati, L’abbigliamento di un fuochista di De Gregori, Italiani di Argentina e ¿Y tú qué has hecho? dal primo album di Buena Vista Social Club. Poi canto Fiume Sand Creek di De André e Take It Easy degli Eagles, Monna Lisa di Ivan Graziani e L’animale di Franco Battiato e il Bandito e il Campione ancora di De Gregori. E dopo Creuza de Ma di «Faber», facciamo Al Veglione di Vinicio Capossela, un finale bello spinto, dove io auguro a tutti la buonanotte, dicendo: guidate con prudenza!». Con le misure anti-Covid, come le sono parsi i concerti in giro? Che atmosfera c’è? «La gente è sempre la stessa: c’è voglia di sentire musica, di stare insieme, di divertirsi. E se arrivasse una circolare che eliminasse il distanziamento, sarebbe un sollievo maggiore, ma non è che la gente non se la goda, anzi! C’è un pensiero strisciante che si chiede: è necessario stare in questa situazione o no? Mi posso rilassare? Ma poi parte il concerto ed è uguale agli altri show. Ci divertiremo e si potrà anche ballare. Certo, tutti al proprio posto e distanziati…». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giulio Brusati

Suggerimenti