Familiari, amici e compagni di orchestra, la Big Band Ritmo Sinfonica città di Verona, si sono stretti nel primo pomeriggio di giovedì 25 gennaio attorno al flautista Franco Lissandrini, 71 anni, nella cella funeraria del Cimitero Monumentale: una rapida e inesorabile malattia se l'è portato via lasciando tutti nel dolore per la perdita di un uomo sensibile e buono che oltre alla musica ha coltivato tante altre passioni tra cui quella per il teatro recitando con Teatro Impiria - Modus (tra le ultime due parti quella del sacerdote martire nel dramma Giulia sull'odissea delle foibe).
«Franco in sol»
Nella camera del commiato forte la commozione per "Franco in sol", da tutti chiamato così poiché in tale tonalità il suo fido strumento, e la musica ha sostituito le parole, difficili da esprimere quando una persona lascia questa terra. Una rappresentanza della Big Band, circa dodici colleghi e il maestro, portavoce dell'emozione di tutti, ha eseguito alcuni brani cari all'amico Franco, dal 2001 fisso nella banda: toccante "Gabriel's oboe" di Ennio Morricone dal film Mission.
"Era eclettico, ironico, curioso - ha detto di lui un'amica d'infanzia e compagna di studi nonchè pendolare in treno ai tempi dell'Università a Padova- Coltivava tanti hobby e interessi, amava fare esperimenti scientifici, la chimica lo intrigava, e poi l'arte, lo spettacolo. Laureato in Psicologia, è stato tra i primi psicologi ad avviare a Verona i consultori famiiari".
Tantissima la gente alle esequie e sentita partecipazione in un clima di palpabile amicizia. Lascia la moglie Loredana e la figlia Giulia.