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«Messaggio che parla a tutta l’Italia»

Cultura e impresa Gianfranco De Cesaris con Sandro Veronesi
Cultura e impresa Gianfranco De Cesaris con Sandro Veronesi
Cultura e impresa Gianfranco De Cesaris con Sandro Veronesi
Cultura e impresa Gianfranco De Cesaris con Sandro Veronesi

«Siamo davvero molto eccitati. Impossibile non avvertire che questa è davvero la serata della ripartenza di Verona, e questo ci coinvolge fortemente e dà un senso al lungo lavoro fatto nei mesi in cui tutto era ancora incerto». Il direttore generale di Fondazione Arena Gianfranco De Cesaris arriva a questa straordinaria «prima» areniana con l’emozione di chi sa di avere un ruolo fondamentale nella regia di un evento che segnerà la storia della città. Proprio la lungimiranza e la volontà mostrate da Fondazione Arena nei mesi scorsi hanno infatti consentito questo straordinario appuntamento andato in scena ieri sera. «Questa prima segna un punto di ripartenza che ricorderemo a lungo», aggiunge De Cesaris, «come fu per il concerto al teatro alla Scala di Milano del Maestro Toscanini nell’immediato dopoguerra. Davvero un messaggio fondamentale, che parte dalla cultura e parla a tutta l’Italia. Avere poi la direzione di Aida in forma di concerto da parte del Maestro Riccardo Muti rafforza ulteriormente il significato di questa ripresa e ci colloca nell’Olimpo mondiale della lirica». L’inaugurazione di ieri sera, che ha riempito l’anfiteatro, è solo la prima di due rappresentazioni, per permettere ad un numero di spettatori più ampio possibile di essere presenti a questo significativo momento di ripartenza: per la serata di replica, dopodomani, martedì 22 giugno sempre alle 20.45, sono disponibili ancora alcuni posti in diversi settori. «Credo che un aspetto fondamentale di questa serata sia anche quello di potersi finalmente ritrovare: salutiamo grandi amici dell’Arena, compagni di viaggio in questa battaglia, e insieme festeggiamo questo evento», prosegue De Cesaris. Intanto l’Arena festeggia il 150° compleanno del capolavoro verdiano mettendo la Musica di Verdi al centro dell’anfiteatro per due serate che vedono il ritorno del maestro Riccardo Muti sul palco areniano dopo quarant’anni. E il ritorno del Maestro coincide con una data molto simbolica, quella in cui riprende la numerazione progressiva del festival interrotta dall’emergenza pandemica, in un’Arena aperta fino a seimila spettatori nel rispetto delle misure sanitarie: anche questo un traguardo niente affatto scontato, ottenuto grazie al grande impegno dell’amministrazione comunale e di Fondazione Arena con un grande lavoro di squadra.•.

Alessandra Galetto

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